di Giuliano Mesa
Postfazione a Versi Nuovi, Oedipus editore, 2004
“Discendi sempre dalle nude alture dell’intelligenza nelle valli verdeggianti della stupidità.”
Ludwig Wittgenstein
Cominciare: “meritare l’inizio di ciò / che continuamente comincia”. Continuando, dal silenzio di ogni auctoritas presunta, sempre in agguato. La fortissima componente autocritica (di critica dell’autòs) che muove e attraversa questo libro inibisce, ed è salubre inibizione, la posa autorevole del discorrere critico. Ancor più per chi li ha visti nascere, uno dopo l’altro, i Versi nuovi, in un dialogo di amicizia e di vita, prima che di poesia. Prima di un dopo, certo. Dopo che nella poesia ci si era incontrati, conosciuti. E mentre, ancora, la poesia accomuna. Una poesia minuscola, più che mai, e più che mai non una.





