di Raul Montanari

Tecnicamente, quello che sta soffrendo in questi giorni Adriano Sofri si chiama martirio.
Non conosco personalmente Sofri, non faccio parte della cricca abbastanza tediosa di quelli che possono permettersi di parlarne chiamandolo per nome. Suo figlio Luca è il marito della mia migliore amica e questo è l’unico legame indirettissimo fra noi. Mi piace molto di quello che scrive. Anche se forse, in tutti questi anni, l’osservazione più divertente e in fondo più rispettosa che ho mai letto a riguardo suo e della sua vicenda è stata che bisognava farlo uscire dal carcere, una buona volta, in modo da poter cominciare a dissentire senza riserve da quello che diceva nei suoi articoli.








Immagine di José MUÑOZ

