di Carla Benedetti
Caro Raul,
tu non stai facendo censura, stai però facendo galateo! Mi stai richiamando a regole di forma, di bon ton!
Mi stai dicendo che Nazione indiana è una casa dove agli ospiti non si possono fare obiezioni sostanziali e critiche dure sui contenuti di ciò che dicono! In altre parole mi stai dicendo che la cosa più importante non è discutere di contenuti, di idee, ma prendere il tè in pace, in buona armonia, far sentire tutti a loro agio?
E se un ospite esprime un’idea da cui dissento profondamente (e che ho criticato anche in altri luoghi in maniera altrettanto dura) non posso, no, prendermi la libertà di dirglielo! Perché non è una cosa bella, si dà l’impressione di urlare, e non sta bene.
Ma io penso davvero che sostenere che la letteratura è destinata a stare in una zona di marginalità, e che gli intellettuali e gli scrittori si devono adeguare a questo ruolo serenamente (e accettare serenamente che il centro venga occupato dalle fallacie della Fallaci) sia un’idea portante della restaurazione in atto.
Perché non dovremmo poter discutere di questo, animatamente, con tutti i toni che uno preferisce? Purché si tocchino dei contenuti!

Cari amici,
di Gianni Biondillo e Loredana Lipperini
Ballads di John Coltrane è un disco “tradizionale”. Uno dei miei dischi di jazz preferiti. Niente a che fare con le straordinarie innovazioni di cui Trane fu portatore, però.
Saverio si allaccia il casco sotto il mento, verifica ancora una volta la solidità dell’imbragatura che lo assicura al deltaplano, poi impugna la barra di controllo. Da dove mi trovo vedo solo la macchia rossa del casco, ma posso indovinare i gesti di mio fratello, immaginare la sua espressione. L’aria è immobile e nella valle c’è un silenzio irreale. Saverio prende la rincorsa sulla piattaforma e dopo pochi metri si lancia nel vuoto.
Caro Antonio,
Pochi giorni fa ho inserito in NI un brano tratto dall’ultimo volume di Vito Mancuso –
GIANNI BIONDILLO