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andrej tarkovskij

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Pandemia e sacralità

    Una conversazione con Adriano Ercolani a cura di Francesco Bove   Trinità (Andrej Rublëv)   Adriano Ercolani è uno scrittore e un critico letterario finissimo e collabora attivamente, tra le varie riviste, con ilfattoquotidiano.it, Linus e Minima&moralia. Recentemente è stato tra gli ospiti protagonisti degli eventi organizzati dal progetto Tlon, la Festa della Filosofia alla Triennale di Milano del 19 gennaio e la maratona online #prendiamolaconfilosofia che il 4 aprile è stata in diretta streaming...

async. La poetica di Ryuichi Sakamoto

di Giovanna Gammarota   “Il cinema è una fonte di grande ispirazione, per questo mi piace che la mia musica assomigli alla colonna sonora di un film. Ciò che voglio comporre è una musica che sia simile a una colonna sonora senza un film particolare”. (RS) async – assenza di sincrono. Potremmo anche dire, in una forma più ampia, dissociato. Qualcosa che si stacca dalla realtà per entrare in un territorio altro...

PRELUDIO [ su J. S. Bach “Ich ruf zu Dir, Herr Jesu Christ” BWV 639 – piccola meditazione per vigìlie di* ]

di Orsola Puecher
la tonalità è un Fa minore obscur et plaintif
in forma di trio le tre voci
la mano destra semplice – piana – pochi abbellimenti
il tema viene presentato due volte

Inverni straordinari (seconda parte)

La prima parte si può leggere qui. di Francesca Matteoni un uomo di neve Occorre avere una mente invernale per apprezzare il gelo e i rami dei pini incrostati di neve; E aver avuto freddo tanto tempo per scorgere i ginepri irti di ghiaccio, gli abeti scabri nel brillio distante del sole di gennaio; e non pensare a un dolore nel suono del vento, nel suono di queste poche foglie, che è il suono della terra piena dello stesso vento che soffia nello...

Note sparse su Lo specchio (Zerkalo, 1972) di Andrej Tarkovskij

di Francesca Matteoni 1. Zerkalo, lo specchio, è una superficie dove la luce si inocula e ripete il mondo, lo fissa nell’attenzione dell’occhio. Nell’opera di Tarkovskij si procede lentamente, per lunghi piani-sequenza, la fotografia che vira dai colori al seppia, al bianco e nero dell’onirico, soffermandosi sull’erba, le pareti - sulle figure assenti, che si rivelano negli oggetti, mostrano la presenza non lineare del tempo. Ogni scelta di colore è...
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