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Franco Bergoglio

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Overbooking: Sam Wasson

A proposito di Sam Wasson, Il grande addio. Chinatown e gli ultimi anni di Hollywood (Jimenez, 2021) di Franco Bergoglio   Si potrebbe tracciare una storia degli Stati Uniti partendo dalla Paramount Pictures: nata negli anni Dieci è l’unica casa cinematografica sopravvissuta al muto ancora oggi in (prolifica) attività. Giocando con le parole, si potrebbe anche ipotizzare un parallelo con la Paramount Records (1917-1932), che incise il blues degli anni Venti da Ma Rainey...

Buena Vista Social: all that jazz

Questa nuova rubrica è dedicata  alle “cose belle” trovate sui Social, a dimostrazione del fatto che fare rete è oggi, più che mai, una risorsa. effeffe articoli, Recensioni - i grandi classici Il millennial jazz di Nate Chinen di Franco Bergoglio Nate Chinen, La musica del cambiamento. Jazz per il nuovo millennio, prefazione di Ashley Kahn, traduzione di Seba Pezzani, il Saggiatore, Milano 2019. Dal suo osservatorio privilegiato di New York e dal suo stabile lavoro...

Note movie: C’era una volta…a Hollywood

di Franco Bergoglio   Prima che Vincent Vega mi spappoli il cervello e arrivi Mr. Wolf a infilarmi in un sacco nero per lesa maestà tarantiniana premetto che C’era una volta…a Hollywood è un buon film. Quale città nell’immaginario universale rappresenta meglio di Los Angeles il crimine, dalla carta di Raymond Chandler alla celluloide di chiunque, alla realtà della rivolta conseguente al pestaggio di Rodney King. Chi, meglio di James Ellroy, ha...

Sax in the city

Ho chiesto a Franco Bergoglio, polemista e attento studioso del jazz, di presentare il suo ultimo libro Sassofoni e pistole. Quello che leggerete è uno spin-off su uno dei mille mondi che non hanno trovato dimora nel lavoro. (effeffe) Il Crime jazz al cinema di Franco Bergoglio L’immaginario noir del jazz è sterminato: concentrandomi su quello “letterario” dei romanzi e dei racconti brevi, ho lasciato volutamente fuori il fumetto e il cinema. Verso...

Incontinental Jazz : Sascha Feinstein

Il jazz: pura poesia. Incontro con Sascha Feinstein Extended version dell’intervista uscita su Alias del Manifesto di Franco Bergoglio Sascha Feinstein insegna presso il Lycoming College di Williamsport, nella verdeggiante Pennsylvania. Il prestigioso istituto sta per compiere duecento anni, eppure lungi dall’essere immobile (come i suoi prati curati e le architetture neoclassiche) rappresenta un centro di fermenti culturali. Qui nasce la rivista Brilliant Corners, l’unica a occuparsi negli Stati Uniti di...

Incontinental jazz : Franco Bergoglio

Lamento per l'Emilia colpita: Capannoneide. di Franco Bergoglio Due parole. Il testo Capannoneide, ode a una fabbrica vuota è stato scritto nel gennaio di quest'anno e recitato il 29 marzo scorso, in occasione dello spettacolo della Enten Eller Orchestra E(x)stinzione . L'anniversario dei 25 anni di attività di Enten Eller, uno dei più importanti ensemble dell'avanguardia italiana, è servito per tracciare un bilancio del nostro tempo non esclusivamente musicale. ...

Incontinental Jazz

 “Misterioso intrigo Ascoltando Coltrane” di Franco Bergoglio   Risuonano le note di Misterioso e ogni volta, sollecitato dai trilli di Monk, un ignoto assassino seriale prova il raptus omicida. Salto spazio-temporale: il sassofono di Coltrane si spande nell’aria e un giovane pittore viene sopraffatto dalle premonizioni che porteranno a rivelare (e poi a smascherare, Ça va sans dire) un truce delitto. La musica come “chiave di s/volta” per risolvere due indagini complesse. Ambientazioni...

Incontinental Jazz

A blue note di Claudio Loi su Magazzino jazz Articoli musicali d’occasione Mobydick I libri dello Zelig. 2011 di Franco Bergoglio Partiamo dalla fine. Il libro si chiude con una lunga intervista all’americano John Gennari, esimio professore dell’Università del Vermont e autore di Blowin’ Hot and Cool: Jazz and its Critics un libro che cerca di aprire nuove strade nella comprensione e nella divulgazione del jazz. Il volume, uscito per i tipi dell’University of...

Incontinental Jazz: Antonio Gramsci

Gramsci e il jazz di Gigi (Luigi) Spina     «Il buddismo non è un’idolatria»: è questa la seconda osservazione che Gramsci sottopone a quel tale «evangelista o metodista o presbiteriano», durante una «piccola discussione ‘carceraria’ svoltasi a pezzi e bocconi», di cui riferisce alla cognata Tania, per farle «passare il tempo», nella lettera del 27 febbraio 1928. L’interlocutore di Gramsci, preoccupato (anzi, «indignato») per il pericolo «di un innesto dell’idolatria asiatica nel ceppo...

Incontinental Jazz

di Gigi Spina In the mood è un brano capace di attraversare il tempo. Con Glenn Miller, naturalmente, cui James Stewart prestò volto occhialuto e figura dinoccolata nel film di Anthony Mann (1954). Stephen King ne ha fatto la colonna sonora, a prova di ucronia (o di alternative history, se si preferisce), del recentissimo 22/11/63 (2011). Claudio Loi lo fa risuonare, quasi per magia, in una ‘cimiteriale’ strada di Cagliari,...

Cento colpi di spazzole e Cacciari

Venezia,il jazz e gli ex sindaci-filosofi di Franco Bergoglio Anni passati a studiare la semanticità della musica (cioè se le note abbiano un significato altro rispetto a quello acustico) e i rapporti tra il free jazz e la politica. A giudicare da quanto comparso in rete e sui giornali negli scorsi giorni, anni spesi male. Bastava leggersi una ordinanza del Comune di Venezia, vecchia di una decina d’anni -imputabile alla...
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