risultati della ricerca

helena janeczek

se non hai trovato quello che cercavi prova con un altro termine

Sentire voci, inventare lingue. Le narrazioni di Amitav Ghosh.

di Anna Nadotti «Parole! Neel era dell’opinione che le parole, non meno delle persone, fossero dotate di una propria vita e di un proprio destino. Allora perché non c’erano astrologi a studiarne il kismat e a predirne il fato? L’idea che avrebbe potuto essere lui ad assumersi tale compito gli venne all’incirca all’epoca in cui cominciava a guadagnarsi da vivere come linkister – vale a dire durante i suoi anni...

Scegliere il punto di vista di una donna. Sul presunto smascheramento di Elena Ferrante

di Tiziana de Rogatis C’è qualcosa che nessun esattore delle imposte, nessun conto in tasca, nessuna illazione sulla privacy o sulle verità biografiche, nessuna ombra di maritale e patriarcale sostegno potranno mai togliere a Elena Ferrante, e a noi lettori (mi riferisco all’inchiesta di Claudio Gatti apparsa domenica sull’inserto culturale del Sole 24 ore e simultaneamente su varie testate internazionali). Non importa che Ferrante sia una donna o un uomo,...

L’utile, la tecnica, e il capitalismo: alcune note su quello che scrive Severino

di Domenico Talia In questo tempo esiste una sorta di ossessione verso l’«utile». Un’attenzione quasi molesta verso questo concetto che si è allontanato sempre più dal significato originale legato alle effettive necessità che le persone hanno per le cose utili. La definizione di ciò che è utile spesso non è sufficientemente ragionata. È guidata dal mondo della produzione e non dalle concrete esigenze della natura umana e questi due estremi...

Velocità della visione

Un convegno per la poesia delle nuove generazioni Milano, 6-7 maggio 2016 «Velocità della visione» vuol dire essere in grado di rappresentare il proprio tempo. È un moto situazionale, provocato da forze contrastive e convergenti: quelle della tradizione e quelle della sperimentazione. Sperimentare a favore della tradizione, perché la continuità si risolva pure nelle inevitabili fratture della storia. Storia intesa come insieme di cultura, sociologia, filosofia, arte… In un tempo...

Il saltozoppo: uomini e donne tra l’Aspromonte e la Cina

di Domenico Talia La prima pagina inizia narrando di due uomini, Alfonso e Silvestro, nemici fino alla morte e l’ultima pagina finisce raccontando di altri due Alfonso e Silvestro. Stessi nomi ma uomini diversi dai primi e soprattutto uomini con un diverso destino. I primi Alfonso e Silvestro sono nemici acerrimi, fino al midollo, mentre quelli che terminano il romanzo, sono due fratelli nati dal grembo di tutte le donne...

A morire ci vuole una vita

di Sara Nissoli Nasco il dieci luglio millenovecentottantaquattro. Piove. Sono le otto e mezza del mattino. C’è anche mio padre. Mi conta le dita delle mani e dei piedi. Ci sono tutte, scoppia in un pianto accanito per qualche secondo, poi smette come nulla fosse. Mia madre ha una camicia da notte chiara, gli dice di andare, ma poi di ritornare. Mio padre scende le scale fino all’ingresso dell’ospedale, va...

Il trappolone

di Helena Janeczek C’è un arma usata a Parigi che si sta rivelando micidiale come un gas tossico: il passaporto che portava con sé uno degli attentatori, il primo e l’unico documento d’identità a essere stato ritrovato dagli inquirenti. Benché un ufficiale dell’intelligence americana avesse tempestivamente espresso l’ipotesi d’un falso e anche la polizia francese abbia parlato di un documento contraffatto probabilmente acquistato in Turchia, l'altro ieri il nome di tal...

La memoria del mondo: Italo Calvino, Google e la NSA

di Domenico Talia «La nostra organizzazione garantisce che questa quantità di informazione non si disperda, indipendentemente dal fatto che essa venga ricevuta o no da altri. Sarà scrupolo del direttore far sì che non resti fuori niente, perché quel che resta fuori e come se non ci fosse mai stato. E nello stesso tempo sarà suo scrupolo fare come se non ci fosse mai stato tutto ciò che finirebbe per...

Dalla distanza

Mario de Santis intervista Gilda Policastro a proposito del suo romanzo Cella Partiamo dalla scelta della voce. Come è nata la scelta della  prima persona, diversamente dagli altri due romanzi di quella che consideri una trilogia narrativa ( “Farmaco-Sotto-Cella “) concentrandosi molto su un unico personaggio (anche se nel libro ce ne sono ovviamente altri)? Dopo due libri in terza persona e però, al contempo, dei libri in versi con un io lirico...

Il cannibale e il comunismo

Un'intervista di Alessandra Sarchi a Andrea Tarabbia 1) A.S. Protagonista del tuo ultimo romanzo è un criminale efferato, un essere abbietto che tu fai parlare in prima persona, attraverso il lunghissimo interrogatorio con il capo della polizia che lo arrestò nel 1990. Come nasce la scelta di calarsi nella mente di un serial killer e perché? Čikatilo commise il primo dei suoi omicidi nel 1978, l’anno in cui sono nato. Fu...

#Oktoberfestung

di Helena Janeczek Eccoci qua: la Germania ripristina i controlli, ferma i treni, chiude la frontiera e tutti gli altri seguono a ruota. La domenica che sputtana Schengen è un'altra catastrofe per l'Unione Europea, dopo le fantastiche trattative con la Grecia (oltre che naturalmente per la marea di rifugiati persa e intrappolata in mezzo alle frontiere). Cos'è successo? È successo che in un paio di giorni Monaco s'è riempita di oltre...

Esiste una scrittura maschile?

di Daniela Brogi Quando, mesi fa, ho accolto l’invito a partecipare a questo seminario, certo non immaginavo di aderire a una pericolosa lobby eretica attaccata nelle scorse settimane anche da Papa Francesco e dalle Sentinelle. Se avessi saputo, avrei accettato con maggior entusiasmo romanzesco e, soprattutto, avrei smesso di fare tutto il resto per studiare e riflettere più che potevo, anziché trovarmi, e me ne scuso con chi ascolta, a...

Il pallone, la Citroën, l’antifascismo involontario

di Helena Janeczek L’imminenza del 25 aprile mi ha fatto tornare in mente una storia. Non è una storia italiana, neppure una storia di resistenza in senso stretto. La trovo sorprendente, anzi bella, proprio perché è ambivalente e di profilo basso. Una storia tedesca. E di calcio. L'aggancio per scoprila è stato un amico di mia madre, anche lui ebreo polacco di quelli scampati per miracolo, che gufava con tanta foga...

Leggere i romanzi

di Giuseppe Zucco Lei allora leggeva a lui un estratto del suo nuovo romanzo Lei allora leggeva il proprio estratto, e nell’estratto c’era un uomo, un uomo seduto a un tavolino, un uomo seduto a un tavolino di un bar, fuori, all’aperto, in mezzo a altri tavolini vuoti, tavolini e sedie di alluminio su cui la luce si smaterializzava in puntini e bagliori, mentre aspettava che il cameriere arrivasse con il...

Nein

di Helena Janeczek Denegazione (ted. Verneinung) In psicanalisi, il procedimento usato dal soggetto per impedirsi di riconoscere un desiderio che invece ha prima affermato; S. Freud vi scorgeva l’affermazione difensiva del rimosso. (Enciclopedia Treccani) Nevicava stamattina a Salonicco, la prima neve, non destinata a durare; mentre il tempo meteorologico nel resto dell’Europa è nella media: freddo come la guerra che a porte chiuse si è aperta puntuale a palazzo, la prima guerra civile dell’Unione. Qualche carro...

Le coincidenze come indizi di ordini desiderati

di Domenico Talia In uno dei suoi tanti gialli, Agatha Miller, sposata Christie e quindi Mallowan, fa dire al suo Hercule Poirot che "un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza e tre indizi diventano una prova." Nel suo breve trattato sulle combinazioni costruite dal caso, il postino di Girifalco di coincidenze, cui lui aveva assistito, ne aveva annotato ben 465. Questo dato sarebbe, da solo, sufficiente per...

Jucci, «tra quegli anni» e «gli anni nuovi»

di Arturo Mazzarella Da tempo ogni raccolta poetica di Franco Buffoni costituisce una notevole sorpresa. Invece di confermare le aspettative dei suoi lettori abituali Buffoni preferisce incamminarsi, di volta in volta, lungo nuovi sentieri: ricorrendo a soluzioni formali e tematiche sempre diverse, sollevando interrogativi puntualmente più inquietanti. È accaduto così per Guerra (2005), Noi e loro (2008) e Roma (2009). Il medesimo procedimento si può riscontrare in...

La strega espiatoria

#BadMommyDay1 di Helena Janeczek “Senza pietà” anzi di “indole malvagia” è la donna sospettata di aver strangolato il figlio che, davanti al giudice, “tace perché è colpevole”. Questi stralci riportati da tutti i telegiornali e giornali con grande risonanza, sono tratti dall’Ordinanza di Custodia Cautelare che, secondo regole mai rispettate in Italia, non dovrebbe diventare di dominio pubblico. L’amplificazione mediatica ha invece sancito la trasformazione di un’indagine aperta in un...

La carta da parati

di Giuseppe Zucco Non è cosa da poco possedere un fagiano, o anche solo riceverne la visita. Sylvia Plath Alle prime luci dell’alba, il bambino si svegliò. Aprì gli occhi. Li chiuse, li riaprì. Strofinò le palpebre con i pugni, si abituò alla luce. Come piccole dita, la luce sbucava dalle feritoie della serranda di alluminio anodizzato e illuminava la carta da parati proprio sopra il letto. Il bambino tirò di lato lo...

Ultimi appunti su Kobane

di Helena Janeczek Allora: l'ONU dice che a Kobane si rischia una nuova Srebenica. La Turchia dice che in città sono rimasti solo i combattenti e le combattenti dell'YPG, ossia militanti di un'organizzazione terroristica, e su quella base ha rifiutato persino la creazione di un cordone umanitario verso il proprio territorio. Il comando centrale USA (se non mi confondo) si colloca su una posizione intermedia e dirama cifre basse dei civili ancora...

La stagione delle rivolte a Sud

Il ciclo della primavera araba: nascita, morte e oblio mediatico di Lorenzo Declich Siamo nel 2010. Conosciamo le “masse arabe” per due motivi. Il primo: protestano quando appare qualche cosa che offende l’Islam. Il secondo: protestano quando Israele massacra i Palestinesi. I tiranni, nel primo caso, prendono i manifestanti a fucilate. Il loro ruolo, accettato e benvoluto, è tenere a bada l’anima nera dell’estremismo islamico: fanno bene a reprimere, anche...

IUS MUSIC

(o del #metodoBalotelli) di Helena Janeczek Dopo le amenità profuse su Mario Balotelli per la sua insolente reazione su Instagram all'ennesimo commento razzista, oggi "Libero" ha dato il via a una nuova campagna di squadrismo 2.0 contro il rapper romano Amir Issaa (nel senso di: nato e cresciuto a Roma, se - porca puttana- dovesse essere necessario precisare.) Amir sarebbe reo di "incitamento all'odio e alla violenza" per il video qui...

Gramsci in liquidazione

(insieme al sottoscritto) di Mario Schiavone #iostoconlunita: Come da comunicato del CDR dell’Unità, prossimamente l’intero gruppo operativo del giornale avrà un incontro con i liquidatori della testata. Da piccolo, e per anni, qui nella mia terra non c’era molto da fare, se eri un bambino un po’ troppo sveglio e con tanta vitalità dentro. Per tenermi a bada, i miei genitori quando non mi compravano giocattoli mi regalavano dei libri. Storie...

L’amore normale

di Daniela Brogi «Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo»: questa famosissima dichiarazione ha centotrentasette anni di vita: è l’inizio di Anna Karenina, e ha funzionato da pietra miliare nella storia e nella teoria del romanzo moderno. Dentro quelle due frasi si fondono, come appunto nella tradizione del “novel”, da un lato la costruzione di un’inquadratura seria sulla vita comune: quella che...

Quella vita dove sono io, cioè La Casa in Via Palestro di Franco Buffoni

di Marco Corsi Una dislocazione autobiografica della realtà: forse coniando qualche nuova formula risulta più accessibile questo ultimo lavoro in prosa di Franco Buffoni. Una dislocazione, agli effetti, che passa attraverso fatti, personaggi, eventi, documenti, e compone in filigrana il Bildungsroman dell’uomo e del poeta, rendicontando il tempo della storia e il tempo della scrittura. Certamente a questo romanzo, o sarebbe forse meglio dire cahier des mémoires vere o fittizie,...

Tempo e storia sullo scaffale dell’eterno presente

di Claudio Vercelli Sulla natura del tempo che stiamo vivendo, più ancora che sulla sua qualità, parrebbe di potere dire che siamo oramai calati in una sorta di eterno presente. Un tempo che è senza storia, se non altro perché essa presuppone non solo lo sguardo rivolto all’indietro, ovvero a ciò che è stato, ma anche e soprattutto la fiducia verso quello che potrà essere. La storia, come racconto di...

Teletubbies forever

di Helena Janeczek I tatuaggi li ami o li odi. Quando una cosa divide in fazioni opposte, diventa difficile guardarla senza troppi preconcetti. A meno di non voler tentare una postura elevata, una postura tipo filosofo francese che si avventura sovrano nella selva dei simboli e dei segni. Potrebbe dirci che l’umanità odierna è così incerta di se stessa da volersi procurare il senso della propria unicità marchiando indelebilmente la...

Notizie preliminari dall’Ucraina

Una lettera aperta e un articolo di Jurij Andruchovych Kiev, 24 gennaio 2014 Cari amici e soprattutto giornalisti e cronisti stranieri, Negli ultimi giorni molti di voi mi hanno chiesto di descrivere la situazione attuale a Kiev e nell’Ucraina più in generale, fornire una valutazione di quello che sta accadendo e presentare la mia visione sui prossimi sviluppi. Non avendo la possibilità di rispondervi singolarmente o per...

La viola

di Giorgio Nicolai Il Metrò di Parigi era una grande città sotterranea con negozi di ogni tipo: alimentari, vestiti, souvenir. Ogni giorno i corridoi erano affollati dai parigini dalla mattina alla sera: andare al lavoro, tornare a casa. I volti dei viaggiatori erano molto simili: aggrottati, preoccupati, stanchi. C’erano anche dei turisti perlopiù impauriti e disorientati dalla rete dei corridoi. C’erano molte persone che vivevano alle fermate del Metrò: disoccupati,...

La memoria del mondo

Navigando con Calvino, Google e la NSA di Domenico Talia «La nostra organizzazione garantisce che questa quantità di informazione non si disperda, indipendentemente dal fatto che essa venga ricevuta o no da altri. Sarà scrupolo del direttore far sì che non resti fuori niente, perché quel che resta fuori e come se non ci fosse mai stato. E nello stesso tempo sarà suo scrupolo fare come se non ci fosse mai...