
di: Francesca Fiorletta
Una vera specialità, nei film: la scelta, sublime, dei tempi.
Smettere di parlare, spiegare, giustificarsi, indagare, approfondire, sviscerare tematiche e situazioni, estrapolare sentimenti e paure, speranze e delusioni, preconizzare e verbalizzare e dissimulare e arrivare persino alle mani, troppi lividi bui, le borse sotto gli occhi, lo spigolo dell’armadio, e poi chiedersi scusa, ancora mi dispiace, e piangere e gridare e mordersi le orecchie e fare l’amore e perdonarsi e straziarsi, più forte ancora, ancora più in alto il braccio, ogni volta è peggio, ogni giorno è più lontana, la fine del film, i titoli di coda che ancora mancano, l’assistente alla regia è un soggetto clinicamente depresso, di stazza bipolare, riscontrati evidenti disturbi della personalità.… Leggi il resto »