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La fuga romanzesca. Note su “La Lentezza” e “L’identità” di Milan Kundera

di Massimo Rizzante 1 La Lentezza: breve formato; struttura che si sviluppa dall’inizio alla fine a partire da un solo nocciolo; articolazione in corti capitoli dove il tema viene costantemente rielaborato; principio di imitazione, che regge tanto la costruzione dei personaggi quanto quella tematica. Le due caratteristiche fondamentali della fuga musicale: la composizone in contrappunto, prodotta dalla presenza di due o più voci legate ma autonome (polifonia, che per il romanzo, non...

L’ultimo ballo di Charlot

 di Gianni Biondillo Fabio Stassi, L’ultimo ballo di Charlot , 2012, Sellerio, 279 pagine   Credo di poter dire senza tema di smentita che L’ultimo ballo di Charlot  sia il libro più sorprendente che mi sia capitato di leggere quest’anno. Da un lato per l’argomento trattato, così lontano dai classici deprimenti temi nazionali, provinciali e senza sangue, dall’altro per ambizione di voler parlare di un vera e propria icona globale senza paura...

Rileggere Persico

 E' da qualche giorno in libreria la riedizione dell'introvabile La città degli uomini d'oggi, di Edoardo Persico, pubblicato ormai 90 anni fa circa. Ho scritto per Hacca la bandella che qui ripropongo. Il libro è, tra l'altro, un bell'oggetto, come tutte le cose che fanno questi temerari marchigiani. di Gianni Biondillo Negli anni dei miei studi universitari, in quei vituperati anni ’80, al Politecnico di Milano, di Edoardo Persico non parlava più...

REALTA’ O CONTEMPORANEITA’? LE PREROGATIVE PER UN BUON ROMANZO E I COMPITI DEI CRITICI

di Alberto Casadei Intervengo nel dibattito in corso su “Nazione Indiana” partendo da uno degli ultimi interventi, quello di Andrea Inglese, che condivido nello spirito e in molti punti specifici. Credo innanzitutto che uno degli scopi di discussioni come questa non sia quello di pretendere di stabilire valori assoluti, bensì proprio quello di allargare il confronto sui motivi che spingono i critici o i lettori esperti a privilegiare, in un...

Urbanità 6

di Gianni Biondillo Parlare di case popolari pare sia davvero poco chic. I miei colleghi architetti preferiscono discutere dell'ultimo museo della archistar di turno, piuttosto che dei problemi abitativi della stragrande maggioranza degli italiani. I quali, grazie a una politica abitativa suicida che non costruisce più edilizia sociale da circa trent'anni, hanno dovuto obbligatoriamente optare per l' acquisto della casa, data l'assurdità del costo degli affitti. Il nostro...

Parlando di scrittura con John Banville

di Gianni Biondillo Non sono un giornalista, non ne ho il talento. Sono soprattutto un lettore. Non so bene come si intervisti un autore come John Banville, uno fra i più importanti in lingua inglese, vincitore del Booker Prize, amato da autori del calibro di Don DeLillo o di Martin Amis. Mentre gli stringo la mano glielo dico. “Bene, vorrà dire che non mi chiederai qual è la mia boyband...

Le ragioni del ritorno

Eraldo Affinati risponde a Massimo Rizzante Massimo Rizzante Comincerei da una delle tue ultime fatiche, Compagni segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori (Fandango, Roma 2006). Questo libro – anche se ha una parte letteraria dedicata agli scrittori che formano il tuo «museo immaginario» – assomiglia alle tue opere precedenti (spesso alla frontiera tra finzione e documento). Anche qui sei presente come autore e allo stesso tempo come protagonista. Da una...

La tirannia del bello

di Gianni Biondillo Sembra quasi che sessant'anni siano passati invano. L'urlo di dolore di Bruno Zevi, che nel 1948 – ben prima che venissero costruite le tanto vituperate periferie – si lamentava di quanto poco sapesse d'architettura l'italiano medio, e di media cultura, pare echeggi ancora fra di noi. Non sappiamo nulla dei maestri che l'hanno sognata la città del Novecento, ma ci sentiamo in diritto di criticarli come...

Kurriculum

  di Franz Krauspenhaar 1967 Gli anni Sessanta hanno svelato quanto la forma, in tutte le sue forme, sia mutevole come l'umore di un ciclotimico. (Renato Serra Tavassi - Memorie di uno psicolabile torinese.) "Gottverdammt!" Con questa consistente ma ben poco soave parola andava urlando la voce conica visigotica nella cornetta nera. Mio padre rispose qualcosa di molto gutturale e a muso duro, che non riuscii a capire. A scuola mi diceva...

Una ricerca di assoluto

di Antonio Sparzani «Non chieder più nulla, sappi goder del tuo stesso dolore, non adattarti per fuggir la morte; anzi da te la vita nel deserto fatti – che sia per gli altri nuova vita; non disperare, ma rinuncia ai vani aspetti della vita, e nel deserto sarai tranquillo: dalla tua rinuncia rifulgerà il tuo atto vittorioso, APГIA sarà il tuo porto ΔI’ENEPГEIAΣ» (, pp. 92-93) Un'opera sconvolgente apre e illumina il Novecento italiano, La persuasione e la rettorica di...

Per una critica futura n° 4

È on line sul sito di Biagio Cepollaro il numero 4 di Per una critica futura a cura di Andrea Inglese Indice + Editoriale: Andrea Inglese, Editoriale Giuliano Mesa, Biografie perdute (2° parte) Stelvio Di Spigno, La credibilità del contrabbando: poeti contemporanei e lo «spirito del tempo» Biagio Cepollaro, Intervista di Sergio La Chiusa su Poesia Integrata. Le parole che trasformano Fabio Moliterni, «Il vero che è passato.» Poesia e tempo in Franco Fortini Erminia Passannanti,...

Il padre degli animali

 di Gianni Biondillo  Andrea Di Consoli, Il padre degli animali, Rizzoli, 2007  Libro difficile quello di Andrea Di Consoli. Non certo per la scrittura, che, certo, non ammette sconti, è alta, nobile, per nulla sciatta ma che, allo stesso tempo, si distende senza mai davvero essere autoreferenziale. Il Padre degli animali è un romanzo difficile per la durezza, per la sensibilità, per la crudele onestà degli enunciati. È un libro sulla...

Se la critica muore

di  Gabriele Pedullà Le premesse sono note. Lo strapotere della distribuzione nel determinare l’offerta culturale; il riorientarsi delle librerie Feltrinelli verso il mass market, con un taglio del 30% dei titoli prima normalmente disponibili così da ridurre i costi di gestione (meglio vendere dieci copie del solito, ecumenico Ammanniti che quindici di altrettanti autori diversi); la sempre più rapida senescenza dei nuovi libri che ormai hanno una vita sugli scaffali...
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