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postmoderno

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La letteratura è viva e lotta insieme a noi

di Roberta Salardi Antoine Volodine, Angeli minori, traduzione di Albino Crovetto, L’orma editore, Roma 2016, pagg 213, euro 15,00   Sorgevano dubbi che fosse ormai completamente oscurata e superata da cinema e serie televisive, soffocata da tonnellate di libri di consumo e di scarsa qualità, nascosta e talvolta introvabile negli stessi luoghi dove la si cercava, tradita da mecenati e investitori ad altro interessati, ignorata da sempre maggiori quantità di persone, strette...

Paesaggio e convenzioni figurative nella poesia italiana contemporanea

di Andrea Inglese   Premessa teorica Se c’è una questione rilevante, in ambito di teoria letteraria, che riguardi il realismo, e non da oggi, essa è associata alla possibilità di una "critica dell’ideologia". Solo attraverso un riferimento forte alla "ideologia" ha senso interrogarsi su quanto si propone, nelle opere letterarie, di testimoniare in nome della "realtà". In un tale contesto teorico, infatti, questa testimonianza è fin da subito sottoposta a vaglio critico:...

Il tardo-moderno (1989-2050?) -parallelismi necessari

di Daniele Ventre   Caratteristiche essenziali della tarda antichità: sul piano sociale, incapacità di gestire i flussi migratori crescenti delle popolazioni barbariche, incapacità di integrare stabilmente i barbari nella società, permanenza e ingravescenza di atteggiamenti elitari razzistici, che portano all'eliminazione di personalità chiave, come Stilicone, vincolismo delle caste sclerotizzate e fine degli ascensori sociali che avevano caratterizzato l'alto impero, azzeramento del potere contrattuale dei lavoratori, diffusione dell'analfabetismo e restrizione dell'accesso all'istruzione, regressione...

Da Bizet a Twitter. Stromae e una variazione sulla Carmen

di Ornella Tajani Quoi du reste, ici, maintenant, d'une Carmen? A blank parody, una parodia vuota: così Fredric Jameson definisce il pastiche, una forma prodotta dal desiderio destoricizzante dell’epoca postmoderna, che consisterebbe in un rimaneggiamento di materiali già noti privo di qualsiasi carica satirica. Non è dello stesso avviso Linda Hutcheon, che in varie sue opere (fra cui The Politics of Postmodernism, 1989, e A Theory of Adaptation, 2006) evidenzia il...

Post

di Daniele Ventre Post-elegia L'informazione non vale granché: non ne vale la pena: la frenesia dello scambio anche ci informa di sé. L'informazione si fa verità di futurizione, quello che guadagnerà già te lo trafficano informazioni infinite, molteplici, vere altrettanto, informazioni di ciò che di sicuro sarà. Tutti si fanno maestri così, per coloro che sanno: quello che sanno, però, certo nessuno lo sa. Con il continuo ripetersi e sottolinearsi l'asserto che d'informarti hai bisogno, ecco il bisogno t'è qui, più...

Il disgusto e l’ossessione. Un modo di esercitare la critica

di Andrea Inglese di Ishmael Reed, è anche uno dei romanzi più “politici” e “impegnati” che uno scrittore afroamericano abbia mai scritto.) Ma lo stesso accade quando Cortellessa ricorda che “siamo una generazione di traumatizzati senza evento traumatico” per sottolineare il difficile accesso al reale e il galleggiamento nelle nebbie dell'inesperienza. Sui “traumi”, mi verrebbe da dire, ognuno parli per sé. Evidentemente non ogni biografia ha lo stesso peso...

Tra zero e due meno meno

di Gilda Policastro Se la domanda che poni a uno scrittore trentacinque-quarantacinquenne in Italia oggi è "quanto la realtà entra in quello che scrivi e lo condiziona" la risposta è: "zero". Questo è l'esito (semplificando con la brutalità indispensabile all'operazione di tirare le somme) dell'inchiesta pubblicata sull'ultimo numero di «Allegoria». Nel saggio che la introduce, il co-curatore (assieme alla sottoscritta) Raffaele Donnarumma cerca di incrementare questo zero, di portarlo almeno...

E se facessimo sul serio?

di Raffaele Donnarumma Su «Specchio+» di novembre, Andrea Cortellessa ricalca, parodizza e cerca di screditare Ritorno alla realtà? Narrativa e cinema alla fine del postmoderno, l'inchiesta condotta su «Allegoria» 57 da Gilda Policastro, Giovanna Taviani e me. Simulando di avere a che fare con individui che riescono a essere al tempo stesso polverosi zdanovisti, fustigatori dell'arte degenerata e complici opportunisti o sprovveduti dell'industria culturale, Cortellessa stravolge il senso del...

Reale, troppo reale

di Andrea Cortellessa «Il genere umano non può sopportare troppa realtà». Non lo ha detto qualche oscuro sofista della derealizzazione postmoderna. Lo ha detto, e più d’una volta, un grande della modernità più «eroica», quella più esposta al vento della storia, Thomas Eliot (si veda Burnt Norton, primo dei Quattro quartetti). Ciò malgrado – e anzi proprio per questo, data la coazione al citazionismo di noi postmoderni – sembrano queste...

Il revival della modernità # 2

di Carla Benedetti Cosa c’è dunque di tanto terribile e castrante nel concetto di modernità? Torniamo al nostro esempio iniziale (talmente esemplare e didascalico da parere quasi inventato ad hoc). E’ evidente che nella poetica-contenitore elaborata per la mostra di Rivoli la modernità non ritorna solo come nome ma anche come logica: o meglio come operazione formale astratta, capace cioè di proiettare la sua forma su qualsiasi contenuto e, con ciò,...

Il revival della modernità # 1

di Carla Benedetti Il 15 aprile 2003, al Castello di Rivoli di Torino si è aperta una mostra intitolata “I moderni”. Non presentava opere di fine Ottocento, né di inizi Novecento, ma sculture, ambienti, dipinti, suoni, video e film di artisti contemporanei di diverse parti del mondo. Perché questi artisti sono stati definiti “moderni”? Ne ricordo due particolarmente interessanti: un video di Paul Pfeiffer in cui una palla da basket in movimento,...
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