di Leslie Scalapino
traduzione di Andrea Raos
Considera certe emozioni, come ad esempio addormentarsi, dissi,
(soprattutto quando uno sta ritto in piedi), come simili
alla paura, alla rabbia, o allo svenire. Io lo faccio. Sento che il sonno
in me è indotto dal sangue costretto dentro le venule
del cervello. Non riesco a concentrarmi. Ho la lingua ottusa
e larga come quella di un vitello o
di una capra, o di una pecora. Inoltre, belo.
Sì. Quando sono sola, a letto, di notte, la testa
di sbieco sul cuscino. Non a caso dico che amo dormire.
…
Come posso trattenermi, così mi disse una donna a proposito del voler
avere rapporti con sconosciuti, dal pensare a un uomo
(uno che non conosco) come a una foca. Voglio dire che vedo un uomo
(nella folla, per esempio a teatro) come se avesse il corpo di una foca nel modo in cui
un uomo starebbe, per esempio, a letto con qualcuno, a baciare e latrare,
che è il modo in cui una foca latra e si slancia sugli arti posteriori quasi fusi al corpo.
Sì. Non dovrò dunque io, suppongo (lo dico a me stessa), guardarlo intenerita,
concentrarmi sul torace dell'uomo anziché sul suo volto, che in questo caso
è del tutto impassibile? Davvero, mi affascina come si muovono le foche.
Lasciatemi spiegare cosa intendo quando dico che penso a un uomo
(anche solo ripetendo, in realtà, quanto è già stato detto
da un uomo: “Cosa può fare, uno, con la bellezza? Resta lì, fa male”)
Lasciatemi spiegare cosa intendo quando dico che penso a un uomo
(anche solo ripetendo, in realtà, quanto è già stato detto
da un uomo: “Cosa può fare, uno, con la bellezza? Resta lì, fa male”)
come a un babbuino. Tutto ciò che di solito diciamo
sul modo in cui pensiamo ai babbuini, cioè, di per sé ;
spogliando un uomo (così come succede a volte quando lo vedo
per la prima volta, in pubblico, per la strada ),
lo spoglio semplicemente pensando alla sua camminata
come alla camminata di un babbuino, lento sulle zampe posteriori
con la coda tenuta eretta dalle natiche (come quelle
di un uomo) scoperte (un uomo che una si volta a guardare) e pelo
sul resto del corpo, e con suoni come
i latrati di un cane. A oggi, l'idea dei latrati di un cane non è al-
tro che il modo che ho trovato per descrivere i rumori di un uomo.
…
Vedendo il fondale
Soddisfatta stamattina perché mi sono vista
(per la prima volta) allo specchio come se fossi una montagna. Voglio dire con questo
che ho “visto il fondale” in me. Nella misura in cui avevo pori
e vene e cervello, ero una montagna nello stesso modo in cui
uno ha rocce o alberi. Questo come può spiegare, mi chiedevo,
le emozioni – affetto, crudeltà, indifferenza – che provo?
E sapevo che per quanto si faccia attenzione,
ciottoli e semi saranno diversi una volta assunta forma umana.
…
Come diceva Rimbaud, pensavo oggi seduta in biblioteca
la mente assente, sfogliando un libro sul comportamento degli uccelli,
Come diceva Rimbaud, pensavo oggi seduta in biblioteca
la mente assente, sfogliando un libro sul comportamento degli uccelli,
non è forse proprio perdendo i sensi che troviamo la felicità
(semplificando molto, certo. Stavo sul leggero). Eppure
posso imitare un richiamo d'uccello come quello dell'anatroccolo
o del cigno (qui mi basavo sul libro) costringendomi
a svenire. E, giusto per concludere il pensiero, io,
rispettosa delle apparenze, dato che c'erano persone sedute
intorno a me, mi sporsi in avanti sulla sedia e
soffiai come se stessi dormendo. Ssss, uscì, come un sibilo,
come il verso di un'oca. Così, senza che me ne accorgessi,
a questo feci seguire un colpo di tosse basso e gutturale
e mi chinai in avanti solo per espellere un po' di flegma. Poi rapida
occhieggiai intorno prima di sciacquarmi la bocca. Mi sentivo spossata.
…
(continua qui)
tratto da The Woman Who Could Read the Minds of Dogs, 1976