La Sala della Scherma
di
Davide Vargas

Roma è una città che non mi concede confidenze. È reticente come una donna che si morde l’angolo del labbro e decide di non parlarti. Così ogni volta ho la sensazione di un appuntamento mancato. Sarà una reazione. La sento ostile. Un flusso di gente si incanala nei percorsi sotterranei della metropolitana alla stazione Termini. Una specie di labirinto infinito tra intonachi spugnosi e anneriti, nastri che delimitano aree sventrate dai lavori, scale mobili ferme.
Ho un po’ di tempo prima della conferenza e voglio andare al Maxxi come tappa obbligata e da lì alla Sala della Scherma di Luigi Moretti. Che è la vera tappa.












