Rewind: una lettera di Giulia Niccolai sui maestri (Porte senza porta)
di
Beppe Sebaste
Alcuni anni fa, nell’ipotesi di ripubblicare una nuova edizione dell’ormai esaurito feltrinelliano Porte senza porta (ora Il libro dei maestri. Porte senza porta rewind) ebbi l’idea di chiedere alla mia amica Giulia Niccolai, già protagonista di una bellissima puntata della trasmissione che ai Maestri avevo dedicato su Radio 3 (riproposta nel cd abbinato al libro), una prefazione: lei aveva pratica, insieme, di scrittura e di meditazione, di sottomissione ai maestri e di indipendenza. Ma, giustamente, la sintesi a cui Giulia era pervenuta irreversibilmente, la sua vita nuova, non permetteva la complicità che lei ha immaginato le chiedessi, e che io avevo probabilmente immaginato di chiederle. Mi scrisse invece una lettera personale da cui mi sentii benevolmente trafitto, e che da allora mi accompagna. Ebbi da lei, in una parola, il dono della severità.
L’ho riletta tante volte, fino a pensare (con il consenso di Giulia) che forse potrebbero leggerla giovandosene anche altri, altri magari che come me si dibattono tra alcune delle contraddizioni che lei indica nel suo testo.











