
di
Roberto Bugliani
“Nell’Ezln militano persone di differenti credo religiosi e non credenti, ma la statura umana di quest’uomo (e quella di coloro che, come lui, camminano a fianco degli oppressi, degli sfruttati, dei disprezzati) ci impone di prendere la parola. Anche se non sono stati pochi né superficiali i disaccordi, le differenze e le distanze, noi oggi vogliamo sottolineare un impegno e un percorso che non appartengono a un solo individuo, bensì a un’intera corrente all’interno della Chiesa cattolica. Don Samuel Ruiz García non si è distinto unicamente nel praticare un cattolicesimo tra e con i diseredati, ma con il suo gruppo ha anche formato un’intera generazione di cristiani impegnati nella pratica della religione cattolica. Non soltanto si è preoccupato della grave situazione di miseria e di emarginazione dei popoli originari del Chiapas, ma ha anche lavorato, insieme al suo eroico gruppo pastorale, per migliorare queste indegne condizioni di vita e di morte. Ciò che i governi hanno volutamente dimenticato allo scopo di coltivare la morte, è divenuto memoria di vita nella diocesi di San Cristóbal de Las Casas”.
Con queste parole inizia il comunicato con cui l’Esercito zapatista di liberazione nazionale, per mano del Tenente colonnello insorgente Moisés e del Subcomandante insorgente Marcos, ha voluto ricordare la morte, avvenuta a Città del Messico il 24 gennaio scorso, di don Samuel Ruiz.




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