di Antonio Sparzani

Mi piacerebbe fare un gioco azzardato con questo Futuro semplice di Gianni Montieri (LietoColle 2010, € 10), voi direte esagerato, ma ascoltate senza paura delle esagerazioni: se io facessi leggere Le Occasioni montaliane a qualcuno che non le conosce ‒ non sarà facile trovarlo, lo so, ma supponete ‒ e ci mettessi dentro: scivolo dentro quelle notti / processioni d’auto sul lungomare /risate chiassose e clacson / come ci pareva facile / … il lettore, pur attento, si stupirebbe poi molto? Io non credo, anche se naturalmente, non appena poi proseguisse nella lettura di Futuro semplice perderebbe ogni dubbio e comincerebbe a percepire una personalissima vena, non assimilabile ad alcun’altra. Forse voglio soltanto dire che io ho intravisto in qualche movimento, giro di frase, immagine, presenti nelle brevi poesie di Montieri un’eco che mi rimanda alle mie prime letture poetiche, appunto gli Ossi e Le Occasioni. Certo comunque non è un cattivo viatico, per cominciare una lettura nuova. Magari Gianni ci dirà se le prime raccolte di Montale sono state tra le sue assidue letture.
Da un’altra parte che sembra assai diversa mi arriva un rimando a Futuro semplice: Giancarlo Majorino,













