“Il gigante è in ginocchio. Steso dal nervo sciatico, un dolore violento e improvviso, una scarica elettrica che parte dalla schiena e scende lungo la coscia. Gianluigi Buffon è fermo ai box, come una Ferrari che perde olio dal motore. Malinconico e arrabbiato” scriveva Alessandro Bocci sul Corriere della Sera del 16 giugno (p.48). Eh già, Buffon perde olio dal motore malgrado l’accurata manutenzione effettuata in tutti questi anni.
Il portiere della Juventus sembra aver stimolato i cronisti inviati in Sudafrica alla ricerca di eroi: il Mattino di Padova, per esempio, scriveva il 20 giugno, che “Gigi Buffon ha voluto riunire tutti i compagni per abbracciarli forte, uno a uno. «Non vengo perché ho dolore – ha confidato loro – ma lottate anche per me»”. Un saluto degno dei re spartani alle Termopili, dei gladiatori che entravano nel Colosseo, di Enrico Toti prima di andare a lanciare la stampella contro gli austriaci. Peccato che l’effetto retorico fosse un po’ rovinato dal seguito dell’articolo: “«Sono sicuro che farete una grande partita»” Certo, cos’era la difesa di Stalingrado dai nazisti in confronto alla sofferenza di dover guardare la partita in tv?
L’indisposizione di Buffon ha risvegliato un grande interesse qui a Nazione Indiana: ci sembrava che la stampa italiana non avesse indagato a sufficienza su quel “male subdolo”, sul “dolore violento e improvviso” che ha colpito il bravo portiere. Possibile che la sciatica colpisca anche in giovane età? Buffon ha risposto in televisione a Ilaria D’ Amico, nel corso di Sky Mondiali Show, citando il caso della compagna Alena Seredova: “Anche la gravidanza dà questi problemi, [il nervo] si infiamma a seconda di come si posiziona il bambino, ora non possiamo fare un’ esegesi del nervo sciatico, però sono informazioni che servono”. Mmmmmmh, “ora non possiamo fare un’ esegesi del nervo sciatico”, cosa mai vorrà dire?















