Poco più di cinque anni fa Rebecca MacKinnon ed Ethan Zuckermann cercavano di capire come i blog ed il giornalismo partecipativo potessero favorire conversazioni dirette e più significative tra persone di Paesi diversi, soprattutto al di fuori del mondo occidentale e ben oltre la sfera alquanto uniforme dei media mainstream.
Da un incontro internazionale di tali blogger, tenutosi nel dicembre 2004 presso il Berkman Center for Internet and Society della Harvard University, prese così le mosse Global Voices Online, network non-profit che dà voce ai citizen media e alle produzioni di cittadini-reporter sparsi nel mondo, selezionandone gli interventi originali e rilanciandoli in articoli in inglese, a loro volta ritradotti in altre 17 lingue, innescando così un circuito di rilanci e conversazioni continue.
L’idea di base è la creazione di una sfera pubblica globale aperta e partecipativa, capace di far conoscere ciò che accade in altri Paesi e tematiche locali, superando le frequenti limitazioni (di spazio, di attenzione e di interesse) delle “grandi testate” invece forza e spazio alla voce di singoli, comunità e situazioni espressa tramite l’uso diffuso, non filtrato dei citizen media. In particolare, si tratta soprattutto di Paesi in via di sviluppo o comunque fuori dal radar mediatico, e di tematiche legate all’attualità, da eventi e culture locali ai conflitti “dimenticati”, dai disastri naturali agli scenari socio-politici, dalla libertà d’espressione al cyberattivismo.

19 e 20 MARZO










