ovvero come far fronte alla piaga Facebook
di Andrea Inglese
C’è già la rottura di palle delle finestre. Che non puoi più lasciarle aperte, manco per cinque minuti, che ti ritrovi un vescovo in casa. Sono abilissimi, nonostante la faccia raggrinzita, il corpo mummificato, e il tonacone abbottonato, inforcano facilmente il davanzale, e hop! sono dentro casa a ravanare tra le tue cose. E un vescovo mica lo puoi cacciare via in malo modo, come fosse un rumeno qualsiasi o un ladro. Lo devi accompagnare alla porta con i sacri crismi. Ora ci si è messo pure Facebook, questa irresistibile catena di Sant’Antonio, che si sta espandendo a macchia d’olio per il pianeta, sorta di vorace tamagotchi, che dobbiamo costantemente nutrire, inchiodati a una manutenzione giornaliera di diverse ore… Che uno crede sia un modo per procacciarsi rapporti sessuali protetti a gratis e in tempi brevi. E non è vero niente, anche mettendo foto false, di divi dal pettorale bombato, o riempiendosi il costume di tovaglioli arrotolati.

di Un funzionario
di Giacomo Sartori





di Massimo Gezzi