A proposito di Esperia, di Graziano Graziani, e Strada provinciale 3 di Simona Vinci.
effeffe su Anobii

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Perché non c’è un cazzo da fare, la scrittura di un libro, come il respiro, ha una misura precisa, è disciplina atletica più che arte della meditazione – questa appartiene a chi i libri li legge e non a chi li scrive.
E l’atletica contempla velocità, perduranza, agilità, ostacoli. In ogni caso comporta armonia di piedi e mente. Ecco perché l’arte del romanzo è podistica. Il romanziere come un atleta dovrà allora definire dal principio la gara che deciderà di correre. Duecento, quattrocento, ottocento fino agli ottomila metri.

di Massimo Gezzi




