di Edoardo Novelli
(con sentimento “postumo” pubblico la seconda parte dello studio di Edoardo Novelli sulla comunicazione del governo Prodi. Dell’ex governo Prodi. La prima parte è qui. gv.)
La concretezza comunicativa che Romano Prodi, più per affinità caratteriale che per strategia, ha evocato e praticato nel corso della campagna elettorale, sembra portarlo invece a una sorta di idiosincrasia per l’uso di frasi evocative e di espressioni immaginifiche, come di parole simbolo. “La fase due è una terminologia che non conosco, che ignoro e non uso” (26/10/96). Non che nessuno si potesse innamorare di un’espressione che suona più come una formula chimica che come un progetto politico ma, talvolta, segnare almeno a parole un cambiamento, indicare una nuova direzione, è un segnale importante.

di Riccardo Ferrazzi 
