di Giordano Meacci

Da quassù, la vista sarebbe straordinaria, se non fosse per l’impaccio delle mani. E dei piedi, naturalmente. I piedi sono quelli che fanno più male – costretti come sono l’uno sull’altro, senza nemmeno poter sgranchire le dita; e le dita fanno quello che possono, dopotutto: ma credo proprio che tra un po’ non riuscirò più a sentire nemmeno il punto esatto dove gli alluci si concludono e cominciano le piante, le vene grosse dei dorsi, tutta quella lunga corsa di pelle e ossa e muscoli e magrezza conquistata che poi risale su fino alle anche, alle costole – mi hanno sempre fatto impressione le mie costole, quando alzo le braccia al cielo, o semplicemente riposo i gomiti alzandoli e piegandoli appena, in un gesto che ho ereditato da mia madre – Mia madre è nata con dei problemi gravi ai tendini, ogni tendine del suo corpo è cresciuto, nel tempo, privo dell’ultima guaìna che di solito li protegge, i tendini: è la malattia di Raschenbach, ma questo mia madre non lo sa: o quantomeno non lo sa dire, nessuno lo sapra dire ancora per centinaia e centinaia di anni, a parte me, fino alla nascita di Raschenbach e la sua scoperta della malattia che lo battezza: ma questo è facile, per me, visto che io so tutto.




di Sergio Garufi