di Bruno Pischedda
[episodio tratto da Carùga blues, Casagrande, 2003, che molto mi piacque, e perciò ho chiesto ed ottenuto da Bruno la possibilità di pubblicarlo qui su NI. Rammento che di Bruno Pischedda è appena uscito questo libro. ]
La sede dei comunisti stava all’estrema punta nordorientale del paese, come quella dei socialisti del resto. Qualche decina di metri oltre c’era la piazza Primo Maggio, il tavolato sul quale si sgranava e si batteva il mais, a settembre, dove si installava la giostra per la festa del santo patrono ma anche il tendone del Circo Williams: un’esile compagnia di guitti, muniti di una vecchia leonessa, di pochi cavalli maremmani, che pure, appena dodicenne, Clara aveva visto bene di seguire dopo l’ultima rappresentazione. Era il sessantanove, il settanta, la cronaca nera già marciava a tutto vapore, e Clara era sparita. Dramma generale. Il padre, la madre, il parroco, il vicinato, parenti e affini di ogni ordine e grado erano entrati in uno stato di subbuglio ansioso. Il panico si diffondeva e mieteva vittime nei cortili, tra i benpensanti, non tra i carabinieri di Senago, che a colpo sicuro erano andati a prelevare la fuggitiva prima che scendesse la notte e scattassero le denunce per ratto di minore.