di Alessandro Leogrande
Questo articolo è uscito su Lo Straniero n. 62/63, agosto/settembre 2005
Anna Politkovskaja, inviata speciale della moscovita “Novaja Gazeta”, ha scritto il suo ultimo libro, La Russia di Putin, per un pubblico occidentale. Il dettagliato resoconto del regime putiniano, che esce ora in edizione rivista e ampliata per Adelphi, è già stato pubblicato in Gran Bretagna nel 2004, ma l’originale russo è ancora inedito nel suo paese. Per un semplice motivo: così come ai tempi di Breznev, non sarebbe possibile mandarlo in libreria, dal momento che la libertà di stampa è seriamente compromessa in quello che è, come si diceva un tempo, il paese più esteso del pianeta, la settima parte del globo terrestre. Altro che democrazia: la Russia di Putin è retta da un’oligarchia militare-terroristico-mafiosa, da un reticolato di poteri che lega il centro alle province, le province al centro, in un rapporto di reciproco do ut des tra l’ex-tenente colonnello del Kgb insediatosi al Cremlino e i suoi molti emuli disseminati nel paese.

fulgido esempio di borghesissima mentalità mafiosa raccontato con trasporto e disprezzo da
Carissimo Maurizio, innanzitutto grazie per la tua disponibilità. Questo nostro incontro è per Nazione Indiana. Un’idea ce l’hai dei blog?
un raccontorecensione di Marino Magliani che parla di TROOST di Ronald Giphart, ma non solo.
