di Franz Krauspenhaar
Sossio Giametta, oltre che narratore finissimo (qui, in questo Madonna con Bambina, alla sua prima prova) è filosofo e traduttore delle opere di Nietzsche, Schopenhauer, Cesare, Spinoza, Hegel. E questa sua peculiarità di “mestiere” si legge bene tra le righe di questi cinque racconti lunghi, che l’autore definisce morali (e noi aggiungiamo qui che ogni narrazione che investiga, senza inutile pretesa di svelazione, l’animo umano e l’anima del mondo è per forza di cose morale) e nei quali troviamo una cura e un’attenzione divenute purtroppo rare nell’odierna scrittura letteraria. Una scrittura che si avvale di uno stile senza tempo, così che questo libro potrebbe essere stato scritto negli anni ‘50 o ’60, e attenta allo stesso modo alle minutaglie così come ai concetti di più largo respiro.

Mentre la critica letteraria viene data quasi unanimemente per spacciata o agonizzante, e ci si divide tra chi vorrebbe munirsi di vanga e chi farebbe l’ultimo disperato tentativo col defibrillatore, le recensioni invece si moltiplicano e si occupano sempre più spesso di ambiti non strettamente letterari. E’ il caso del nostro Piero Sorrentino, che su Il Giudizio Universale recensisce la legge sull’elezione diretta dei sindaci, e di Camillo Langone, autoproclamotosi critico liturgico, con le sue recensioni delle messe pubblicate su Il Foglio. 