di Marc Ellis*
L’attuale dissenso ebraico
Di fronte al bando del profetico da parte dell’ebraismo costantiniano, gli ebrei che dissentono dalle attuali politiche di Israele sono in una posizione difficile, forse impossibile. Come i teologi dell’Olocausto, anch’essi proclamano la fine dell’era rabbinica, o almeno dell’ebraismo rabbinico quale è stato praticato nella storia ebraica. Inoltre, come i teologi dell’Olocausto e la teologia costantiniana cui questi diedero origine, gli ebrei del dissenso affermano la centralità dell’Olocausto per l’esperienza ebraica contemporanea. È vero che, affermando che se la sofferenza dell’Olocausto giustifica Israele come stato-nazione per i sopravvissuti essa impone anche il rifiuto di causare sofferenza ad altri, gli ebrei del dissenso usano l’Olocausto per chiedere la fine delle sofferenze dei palestinesi. Ma questa posizione li chiude in una trappola, obbligandoli anche ad avallare la necessità di uno Stato di Israele fondato proprio sull’etica di sofferenza e potere che essi non possono non condannare.










Immagine di José MUÑOZ