di Paolo Pecere
Con deplorevole ritardo posto questo pezzo di su Fahrenheit 9/11 [C.R.]
L’autore di “Bowling at Columbine” riusciva eccellentemente a: 1) mostrare alcune mostruose assurdità legate al possesso di armi negli USA, o in alcuni stati degli USA; 2) Suggerire accostamenti intriganti tra questo fatto, la psicosi paranoica di diversi soggetti americani, e la strage nella scuola di Columbine; 3) abbozzare un’analisi socioeconomica della diffusione di certe nocive abitudini con le pistole; 4) declamare una semplice ed efficace semiotica della diffusione televisiva del panico, indicando i legami tra quest’ultimo, la suddetta paranoia di alcuni soggetti americani, e la giustificazione di guerre in paesi lontani organizzate dal governo Bush; 5) Duellare da primo attore con Charlton Heston senza apparire antipatico, e anzi facendo apparire il Michelangelo de “Il tormento e l’estasi” come una mummia nazista (quale molto probabilmente è).


di Anna Lamberti Bocconi
