di Daniele Muriano Un uomo faticava a sollevarsi dal letto. Un amico gli suggerì di dimenticarsi la stanza, la finestra, anche il letto – tutti gli oggetti che si trovavano lì intorno.
Un racconto di Mario Schiavone
Ettore Filibustiere, a dispetto del suo cognome, non era un uomo molto sveglio. Questa sua forma di pigrizia mentale gli aveva fatto perdere il lavoro presso la farmacia di paese, dove era stato assunto come aiuto-magazziniere. Proprio nello stesso piccolo negozio in cui dopo alcuni anni di (poco) onorato lavoro avevano assunto un giovane dalle braccia più veloci delle sue. Un operaio capace...
di Maria Grazia Calandrone
Il libro Non superare le dosi consigliate di Costanza Rizzacasa d’Orsogna parla a ciascun lettore, instaura e intrattiene un dialogo privato con chi legge. Quando il libro si chiude, ci pare di conoscere Matilde (la persona che nel libro dice «io»), ci pare di avere conquistato una nuova amica, della quale vorremmo continuare a seguire le vicende. Non la vicenda della sua obesità, benché l’argomento in...
di Domenico Talia
«… secondo me nella vita o sei il primo o sei l’ultimo e non puoi essere tutte e due le cose, io sono l’ultimo. Ormai l’ho capito. L’ultimo dei disgraziati. E nessuno vuole essere come me. Perché quando sei vecchio e non ci hai più niente, ti trattano tutti come la merda.» Così inizia a raccontare la sua disperazione Frank, anziano e fallito stuntman che non...
di Mauro Baldrati
Quanti siamo?
Difficile dirlo. Non è mai stato realizzato un censimento. E poi siamo sparsi per il mondo. Il "Piccolo Popolo" degli amanti di Proust è transnazionale, variegato, ma unito da un aspetto singolare: abbiamo letto tutto di lui, o quasi, compreso Contro Sainte Beuve. Fu redatto come un libro singolo, in realtà è collegato con l'opera collettiva, come tanti altri raggi di luce che hanno nutrito la...
di Domenico Talìa
«Le aveva viste da bambino fuori dalle case in campagna. Appese per un laccio nero. Vecchie bambole mutilate con il viso squagliato dal sole. I capelli uniti in un unico grumo nero avevano superato inverni e lunghe piogge estive. Ad alcune mancavano gli arti, erano solo una testa e la parte superiore del busto Le chiamavano coraìsime e tenevano lontano il maligno Stavano a...
di Luca Giudici
L’ ultima fatica di Vanni Santoni è pubblicata da Mondadori, e si intitola “I Fratelli Michelangelo”. Nel panorama della produzione italiana più recente Santoni si è distinto sin dai suoi primi lavori, risalenti ormai a oltre dieci anni or sono, per la ricerca e la passione per la sperimentazione, sia formale sia tematica. L’analisi delle forme assunte dalla precarietà esistenziale, la scrittura collettiva alla ricerca della memoria,...
di Domenico Talia
Mamme che profumano di gelsomino, ragazzi che rincorrono treni che non si vogliono fermare, vecchie che raccontano storie intorno a bracieri che sono lì da più di duemila anni, mare e montagna uno contro l’altra. Una storia che nessuno aveva raccontato finora perché andava contro le narrazioni mainstream. Una storia scritta contro l'oicofobìa che colpisce tanti figli del Sud. Una storia contro i malandrini e contro il...
di Luigi Matt
Di romanzi sul disagio, oggi, ne escono sin troppi: non c’è dubbio che il tema del malessere esistenziale o psicologico goda di ottima fortuna; ma è anche innegabile che molto spesso viene trattato in modo banalizzante, enfatico o lacrimoso (o tutte queste cose insieme). Ogni oggetto di rappresentazione, naturalmente, si può prestare ad essere reso in molti modi diversi: di fronte ad un libro piuttosto che chiedersi...
Lettera 22
di
Luigi Calafiori
Ti vedo, che sei distante. Ogni tanto volto lo sguardo verso di te, con la scusa di aver visto una formica che continua a muoversi sull’uscio di casa tua, come a rincorrere l’unico riflesso di sole che si rifrange sul ballatoio. Alla terza volta, ho smesso anche di giustificarmi. Alla quinta, di nascondermi. Passo un’interminabile serie di minuti a guardarti, senza avere paura che tu possa...
di Paola Caridi
“È difficile stabilire il momento in cui si prende commiato da una persona”
Nella tradizione popolare musulmana, in Egitto, si dice che per quaranta giorni l’anima della persona che muore se ne stia tra la terra e il cielo. Sono quaranta giorni di sospensione tra la nostalgia per la vita e la tensione verso ciò che c’è dopo l’esistenza terrena. Poi, alla fine dei quaranta giorni, l’anima trova...
di Domenico Talia
Abitiamo luoghi, tempi e condizioni inafferrabili. Definizioni diverse sono state tentate per qualificare questa epoca e la società che la affolla. Società liquida, mondo globalizzato, post-moderno, post-storia. Tutti tentativi che descrivono soltanto parzialmente e dunque imperfettamente il loro oggetto. Viste incomplete di una materia complessa che sfugge alle teorie consolidate, ai tentativi di sistematizzazione.
Roberto Calasso nel suo ultimo libro pubblicato nell’anno appena passato, spiega come non...
di Domenico Talia
Si può scrivere di un libro stagionato parlandone come fosse frutta fresca da gustare? Si può parlare di racconti rubando le parole a qualcuno premiato per essere autore di romanzi? Sia nel primo sia nel secondo caso, la risposta parrebbe essere negativa, ma con un po’ di volontà qualcosa di diverso si può tentare. Stessa risposta negativa si è tentati di dare a chi volesse provare...
di Elisa Sabatinelli
La prima volta che ti ho mollato è stata per andare al Burger King.
Salotto, tardo pomeriggio di fine luglio, finestre e persiane chiuse, ventilatore acceso.
Un silenzio dolce e pacifico invade la casa: è quello della tua vita appena nata e della giornata accaldata che giunge al termine quando le biciclette rientrano dal mare.
Siamo nel salotto dei miei genitori, io seduta sul divano, tu nella carrozzina al...
di Mario Schiavone
Da circa sei mesi esco di casa tutti i giorni feriali e fingo di avere una vita che non ho più. Dopo la doccia mi vesto, poi indosso la mia giacca ben stirata e prendo l’agenda. Scendo nel cortile del condominio metto in moto l’automobile e raggiungo la fermata dell’autobus del primo quartiere che segue la zona in cui vivo, per non farmi notare dai...
di Tiziana de Rogatis
C’è qualcosa che nessun esattore delle imposte, nessun conto in tasca, nessuna illazione sulla privacy o sulle verità biografiche, nessuna ombra di maritale e patriarcale sostegno potranno mai togliere a Elena Ferrante, e a noi lettori (mi riferisco all’inchiesta di Claudio Gatti apparsa domenica sull’inserto culturale del Sole 24 ore e simultaneamente su varie testate internazionali). Non importa che Ferrante sia una donna o un uomo,...
di Domenico Talia
La prima pagina inizia narrando di due uomini, Alfonso e Silvestro, nemici fino alla morte e l’ultima pagina finisce raccontando di altri due Alfonso e Silvestro. Stessi nomi ma uomini diversi dai primi e soprattutto uomini con un diverso destino. I primi Alfonso e Silvestro sono nemici acerrimi, fino al midollo, mentre quelli che terminano il romanzo, sono due fratelli nati dal grembo di tutte le donne...
Mario de Santis intervista Gilda Policastro a proposito del suo romanzo Cella
Partiamo dalla scelta della voce. Come è nata la scelta della prima persona, diversamente dagli altri due romanzi di quella che consideri una trilogia narrativa ( “Farmaco-Sotto-Cella “) concentrandosi molto su un unico personaggio (anche se nel libro ce ne sono ovviamente altri)?
Dopo due libri in terza persona e però, al contempo, dei libri in versi con un io lirico...
di Giuseppe Zucco
Un'intervista-dialogo con Nicola Lagioia su La Ferocia
Al contrario dei tuoi precedenti romanzi, Occidente per principianti (Einaudi, 2004) e Riportando tutto a casa (Einaudi, 2009), dove mettevi in scena dei racconti di formazione, formazione sia individuale sia generazionale, tra le pagine de La ferocia dai corpo alla storia di un crollo, di una famiglia che inesorabilmente crolla, di un mondo che da subito appare destinato al disfacimento. «Maggiore...
di Daniela Brogi
«Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo»: questa famosissima dichiarazione ha centotrentasette anni di vita: è l’inizio di Anna Karenina, e ha funzionato da pietra miliare nella storia e nella teoria del romanzo moderno. Dentro quelle due frasi si fondono, come appunto nella tradizione del “novel”, da un lato la costruzione di un’inquadratura seria sulla vita comune: quella che...
di Marco Corsi
Una dislocazione autobiografica della realtà: forse coniando qualche nuova formula risulta più accessibile questo ultimo lavoro in prosa di Franco Buffoni. Una dislocazione, agli effetti, che passa attraverso fatti, personaggi, eventi, documenti, e compone in filigrana il Bildungsroman dell’uomo e del poeta, rendicontando il tempo della storia e il tempo della scrittura. Certamente a questo romanzo, o sarebbe forse meglio dire cahier des mémoires vere o fittizie,...
di Mario Schiavone
Qualche giorno fa sono andato a trovare mia zia Silvana.
Ho preso l’autobus T51 e sono sceso alla fine di via Aversa, quasi al confine fra Casal di Principe e Villa Literno. La piccola casa appartenuta ai miei nonni è stata data a mia zia, solo perché lei sta poco bene in salute. Avevano fatto un patto mio padre, primo fra i figli, e i suoi fratelli...
Ritorno nella Calabria profondissima, ossia la Locride
di Giuseppe Zucco
Da questo piccolo paese oltrepassato e venduto,
dominato da caste economiche e oligarchie incontrollabili
e criminali, condannato a questo ruolo servile e senza
speranza nell’imbuto della storia immobilizzata.
(Antonio Moresco)
Come sognare la Calabria sull’aereo di ritorno delle 21.25.
Ho sognato la Calabria tutto l’anno. L’ho sognata come si sognano le cose pure e perfette, senza lividi, senza sangue,...