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Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato

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Dialoghetto su tre libretti (di poesia)

°°°°°°° °°°°°°° °°°°°°° °°°°°°° °°°°°°° °°°°°°° °°°°°°° °°°°°°° °°°°°°° "Questo è l'accendino." "E questa è la sigaretta." Andrea Inglese vs. Andrea Raos Parte prima. Andrea Raos AI. Ricordo che mi passasti un fascicolo di fogli A4 stampati e quel fascicolo era Lettere nere. Ci trovavamo entrambi a Parigi, e allora mi sembrava un libro impregnato di tutto il bello e il brutto della città: la sua energia spesso anarchica e incontrollabile, le notti...

Due azioni poetiche torinesi: il 24 alla Trebisonda e il 25 a Voyelles et Visions

 Venerdì 24 gennaio 2014 alle ore 21.00  Libreria Trebisonda a Torino (via s. anselmo 22)  presentazione dei libri Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic-Pequod, 2013  &  La grande anitra, Oèdipus, 2013  di  Andrea Inglese * Inconsueti interverranno Francesco Forlani e il collettivo Sparajurji Letture dell’autore °          °          °  Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato si presenta come un epistolario in versi monco, di cui conosciamo sole le 17 lettere scritte dal mittente. Quest’ultimo, un uomo senza lavoro, si rivolge...

Elektro-poetry a Milano (Libreria Popolare di via Tadino)

All'interno degli incontri di Tu se sai dire dillo, LIBRERIA POPOLARE DI VIA TADINO  via A.Tadino 18  – 3 ottobre, giovedì - ore 21 Andrea Inglese e Stefano Delle Monache presentano il libro Lettere alla reinserzione culturale del disoccupato + cd There's a choir in the straw stack (ed. ItalicPequod, 2013), in una performance per voce e live electronics insieme con Giovanni Cospito. Leggi il programma della giornata, a partire dalle...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 18

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, non è più possibile portare avanti questa cosa sembra una conversazione d’aeroporto o tra cassiere o gente bloccata in un vagone la tua benevolenza è un sotterfugio che tu sia donna – se poi lo sei veramente – è un sotterfugio ho smesso persino d’immaginarti le dita dei piedi le labbra la curva del culo io cerco di vivere facendo finta che il lungo disturbo che la vita che tutto...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 17

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, le mie relazioni sociali che stanno così bene al di fuori di me così ben al di sopra le mie relazioni sociali sono in costante miglioramento sono quasi ottime tenendo la mia follia lontano dalle mie relazioni sociali che vanno sempre concepite come massa vellutata anonima separando tutta la mia sete d'amore l'incalcolabile desiderio di posare una mano sulla coscia sulle radiazioni interne gli aloni i tremiti minimi di una coscia allontanando il bisogno di...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 16

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, non dico che tutto questo non sia servito a nulla, detto oggi, di 25 dicembre, una data non certo anodina, anche se difficile dire perché, per quale diverso sovrapporsi di piccole apparizioni, di entrate in scena, di tuffi fuori dal cono di luce, di dimenticanze di guanti o chiavi, all’ultimo momento, o di partenze senza gomme di scorta, o con i cani già ammalati, con le piaghe che peggiorano ad ogni...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 15

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato se io e te lo volessimo, pur con le nostre forze, da soli, ma assieme, veramente assieme potremmo aprire: – dico sul serio – sai bene cosa ci stia attorno che riguarda me, in modo persecutorio, quasi ogni giorno, ma anche te, la tua sottomissione, certo dipinta da prudenza istituzionale, da coerenza, magari con dottrina. E invece basterebbe poco, anche contando sulle nostre sole forze, un luogo adatto lo si troverebbe facilmente (soffitto alto, muri da ridipingere)...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 14

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato è venuto il momento di partire, se fossi partito (non partirò, non stavolta) se alla fine, avendolo previsto, o semplicemente così, perché lo sentivo, fossi partito, e sarebbe stato il momento giusto, io ti avrei preparato, ti avrei detto, delle frasi, ma preparate appunto, non cose artificiali, o troppo pensate, sì, sì, evidentemente le avrei pensate anche a lungo, e permutandole, e permettendomi degli effetti di stile, un’ironia che avrei immaginato ti sarebbe piaciuta, un’ironia, diciamo, che piacesse e il tutto alla fine...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 13

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, che tu sia muta, e lo sia di circostanza, come se fosse questo un riguardo nei miei confronti, un modo preoccupato, quasi apprensivo, di accogliermi, di farmi tuo ospite, con un piacevole senso di privilegio, di compimento, non so, non credo, è quanto dovrebbe risultare da un’analisi benevola dei fatti, ma non posso, in tutta sincerità, abbandonarmi a questa benevolenza, che tu sia muta, è un fatto, il perché tu lo...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 12

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, a volte mi basta passeggiare, o trovarmi seduto da qualche parte, con la sensazione che sto tirando le fila, anche se, dentro di me ho l’aria distratta, e fuori sembro uno che fissa un angolo di porta, con un quadro in mente, la mente spenta, non è vero niente, c’è una lieve, ma precisa continuazione, un fluire di particelle, forse sono gli atomi della fisica, qualcosa...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 11

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato un giorno, dopo averti scritto, mi è capitato di vedere una croce. Erano frasi stampate su di un manifesto, proprio contro una porta, una scritta orizzontale lunga, noiosa, e una serie di segni verticali, di un altro colore, insensati «Ecco la croce» mi sono detto. «Proprio contro una porta.» (E come per scherzo, mi sono ricordato la mia perfetta nudità: anche in strada, in mezzo al mio prossimo,...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 10

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, la nostra storia è sempre la stessa, anche quando, di mese in mese, – se ben ricordo qualcosa del tempo – si aggiungono più ampi progetti, si modifica il tuo profilo e con esso il mio, acquistiamo tratti di somiglianza, come fratelli, imperfettamente vicini, tu più in alto, io dietro, o in basso, ma al mio posto, anche quando guardo una traccia di urina gelata che si biforca sull’asfalto, e disprezzo questo...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 9

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, Ti ho mentito, non sono mai stato a Buenos Aires. Non sopporterei, per altro, una città dove qualcuno ha sofferto a lungo, inutilmente, per un amore, continuando a sperare, ad elaborare una storia parallela, favorevole a sé, come un calmante, impegnandosi nei dettagli, come un letterato professionista, e forse la letteratura nasce così, tutta la finzione che inonda il mondo, è nata per riparare l’angoscia d’amore, e parare lo...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 8

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, se tu mi abbandonassi ora, non saprei calcolarne il danno, e non succederebbe nulla. Se io invece mi abbandonassi, nessuno di noi si accorgerebbe di cosa è cambiato, di come crescano fertili i miei ragionamenti, del perché io ancora ti scriva, come a mendicare, prigioniero delle mie guarigioni. Sono guarito troppo, non faccio che continuare, sotto i tuoi occhi, a guarire: è per via di questa comprensione crescente data dal rimbalzo dei mie ragionamenti contro il...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 7

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, lo stare male, per me, non è mai stato un problema. Quando c’è da stare male, sono in grado di farlo, di stare male a lungo, ininterrottamente, senza riserve. A Buenos Aires, una città fredda, sono stato male per più di un anno, con qualche breve interruzione al tramonto, e dopo cena, via, si riprendeva. (E al porto, o al ristorante seduto solo al tavolo, imparando a memoria la breve...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 6

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, vorrei fosse venuto il momento di ricordarti che sono con evidenza destinato alla morte, di questo fatto, e di come te lo dico, io ho un chiaro ricordo, basta un piccolo sforzo, perché io riporti alla mente – come un evento accaduto di recente – che la morte mi è destinata, è una certezza, come giunta da una remota dimostrazione, anonima, mormorata, che anche tu possiedi, e che non...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 5

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato mi mancano le risorse sembra poco un problema non decisivo quello delle risorse una condizione momentanea come un calo di energie e temporaneamente non si riesce ancora a riposare basterebbe trovare una stanza con un letto o anche in luogo pubblico una poltrona o una sedia qualunque abbastanza al riparo un angolo non troppo frequentato le risorse non dico tante ma sento che mancano c’è di peggio c’è gente che sta...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 3

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato non è possibile proseguimento, tu stessa non lo sopporteresti (ti immagino vestita e seduta, o che ti siedi e ti vesti: prima l’uno, infilarti i vestiti, forse una gonna, poi l’altro, finalmente, senza esitare, sederti, – non da sola, certo, no, purtroppo, non sola), molte delle cose che avremmo potuto dirci, molte di quelle cose, al riparo dal tuo e dal mio dire, durano, primo teatro: durare in atto unico: tornano e qual è la...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 2

[18 immagini + lettere invernali per l'estate; 1... di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato io ci terrei che il lavoro quando riuscissi a trovarlo (entrando all’improvviso con il foglio di giornale ripiegato magicamente sotto il braccio e le parole dell’annuncio tutte evidenziate, azzurre) io vorrei che il lavoro stesso trovasse me e nella più agile e audace delle posizioni di una prontezza spontanea completamente sincera io ci terrei che il lavoro una volta trovato trovasse intorno a me quanto non può mancare intorno al lavoro: una...

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 1

di Andrea Inglese Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, che io sia malato, o che sia mai stato malato, o che possa sotto i tuoi occhi, o i miei stessi, indossando quello che indosso, (certe scarpe nere coi lacci) ammalarmi lo reputo della più assodata improbabilità. Eppure esisto, in questa svagata salute, ancora una volta, facendo fede ai miei polpacci, ai due calcagni, alle unghie che crescono, io esisto: come la polvere, gli unguenti, gli armadi da fare a pezzi...
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