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La geopolitica der paesello, la matita di Pelù e l’ecologia del seggio elettorale

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas Lorenzo. Leonardo Bianchi si è messo a scavare su pagine facebook semi-dormienti, Tipo “800.000 iscritti per Homer Simpson presidente del Consiglio”. Consiglio una rapida visione, il mondo lì sembra fatto al contrario. Tutto assomiglia al mondo pentastellato, fatto di ka$sta e “!1!!!” e “a casaa!”, di toni accesi, ma i contenuti sono integralmente antigrillini. Leonardo mappa il tutto e dice alla fine che...

Un avventuriero a Palazzo Chigi

di Augusto Illuminati Ha ragione Fabrizio Barca a dire che nel programma di Renzi ci sono slogan e niente idee e che il tutto è pericolosamente avventurista, al punto da scatenare sentimenti di angoscia in un onesto riformista, di tradizione Pd(s) e liberista moderato. Il modo in cui Renzi si sta installando al potere (vedremo a breve gli esiti) non è irrilevante ed entra in singolare contraddizione non solo con le...

Morir dal ridere, ovvero la Grande Svolta

di Luca Lenzini Un passaggio epocale, niente di meno, ha avuto luogo nel 2013. Il fatto è così macroscopico che, come accade, si è finito per trascurarlo, con grave negligenza: nei Media le vignette dedicate a Silvio Berlusconi si sono drasticamente ridotte, per essere sostituite da quelle su Matteo Renzi. Si dirà: e allora? Morto un re, se ne fa un altro. E appunto, tale è la logica inesorabile del...

Dieci ragioni molto laiche per votare Civati alle Primarie

secondo l'umile opinione personale di Helena Janeczek 1) Non c’è nulla da perdere. Da guadagnare, tanto per cominciare, ci sarebbe un momento di pallone o panico nel notabilato Pd, spindoctor, opinion-leader che aspirano a coincidere misticamente con l’Opinione Pubblica. Sarebbe sufficiente un risultato inatteso per potersi godere una piccola soddisfazione dal sapore beffardo o ritorsivo. Poi qualcuno ci racconterà che tutto è stato prova dell’esemplare democraticità di un Grande Partito,...

Quelli che bruciano

di Helena Janeczek Non mi ero pentita di averla accesa. Nel parterre mancavano gli ospiti che persino mio figlio riconosce come presenze di un patto sado-maso tra pubblico e programma, non stavano sbraitando, nemmeno interrompendosi di continuo. I servizi si concentravano su questioni più interessanti del consueto, rendendo tollerabili le inevitabili dosi di retorica. Poi il giovane conduttore si è avvicinato a un uomo in platea, uno di quelli invitati...

Gobetti, i padri, il cimitero

di Helena Janeczek Lunedì 22 aprile mi arrampicavo ignara per il cimitero Père Lachaise alla ricerca di una tomba tra le decine di migliaia di coloro che dormono lassù sulla collina. Il cielo era sereno, l’umore in ripresa, però a fatica. Scarpinando tutto il giorno per Parigi, mi capitava comunque la fortuna di perdermi la strigliata del Presidente al Parlamento e al Partito, la scena perfetta di un paese dove...

Discorso di Bersani alla sua coscienza

di Italo Testa Discorso di Bersani alla sua coscienza (durante le elezioni del Presidente della Repubblica), o discorso del mentitore Io mento quando dico che il PD è un partito di sinistra. Mento quando dico che il PD è alleato con SEL. Mento quando dico che il PD non si alleerà mai con il PDL. Mento quando dico di essere il segretario del PD. Mento quando dico che il PD è il PD. Mento quando dico di...

Abbracci

    Senza parole

Proviamo a ballare insieme quest’ultimo valzer

di Helena Janeczek Tanto volle sopravvivere che poi morì. Tanto vollero sopravvivere che poi morirono. Lo dico con rabbia perché la cosa che più mi sento stamane è incazzata. Mi pare bene, però, potenzialmente. Mi pare bene che si sia rotta la coltre del Non-Ci-Sono-Alternative, di rassegnazione al meno peggio. Ieri sono successe due cose, in rapida e ineluttabile sequenza. Grillo ha candidato Stefano Rodotà, dopo cazzate presumibilmente tattiche come la...

L’ombra del Grillo

di Nicola Fanizza Uno spettro si aggira fra le tenebre trasparenti che avvolgono la nostra penisola: lo spettro del grillismo. Che si fa latore di inedite speranze di salvezza, di nuovi sogni e, insieme, di nuovi incubi. Alcuni fra i nostri direttori di coscienza  ritengono che il M5S si configuri addirittura come un fenomeno di rinascenza del fascismo. Da qui il loro invito a combattere contro il nuovo mostro bicefalo....

Tra i due contendenti

riflessioni, contraddizioni e timori postelettorali di Helena Janeczek Ho l’ossessione degli ultimi anni di Weimar, gli anni precedenti alla vittoria di Hitler. Ce l’ ho da quando l’Europa mediterranea, un paese dopo l’altro, è piombata in una crisi economica che si avvicina nella sua gravità a quella che, dopo il crollo di Wall Street del ’29, raggiunse il Vecchio Continente. La Grande Depressione si abbatté con la massima durezza sulla...

Non la rivoluzione, ma forse qualcosa di rivoluzionario…

di Andrea Inglese Non so se in questa campagna Bersani, Vendola o addirittura Ingroia abbiano detto qualcosa di sinistra. Mi sono reso conto, però, anche se tardi, che Grillo ha fatto qualcosa di rivoluzionario. Ognuno ha il suo dio delle giustificazioni, in ogni caso il 2,2% di Ingroia la dice lunga sulla stagione della politica fatta dai magistrati, e la dice lunga anche su quel che resta di Rifondazione Comunista...

Depressione

di Helena Janeczek Sono giorni che mi vedo così. Sono la donna bruna che cerca di catturare il pianeta malefico dentro un cerchio di fildiferro per vedere se si allontana o si avvicina. Nel film di Lars von Trier, il finale sarà l’impatto apocalittico. Non qui. Qui c’è solo lo sguardo ripetuto attraverso il cerchio, lo spread che sale e scende, l’astro che non capisci se sia più lontano o...

Una cosa di sinistra (che non arriva mai)

di Helena Janeczek Sabato in piazza San Giovanni, Matteo Renzi è stato non molto gentilmente invitato a “dire qualcosa di sinistra”. Per chi fosse troppo giovane per ricordarlo, la frase risale a Nanni Moretti che sbottava vedendo D’Alema a “Porta e Porta”. Sono passati 15 anni. Ma nel partito democratico l’unica novità pare che sia diventata applicabile anche al sindaco di Firenze. Sembra, soprattutto, che l’unica alternativa sia quella tra...

Di certe narrazioni della sinistra (euforiche o saturnine)

  di Andrea Inglese Inutile trattarle con ironia o condiscendenza, le narrazioni esistono nel frantumato mondo della sinistra italiana, ed esistono ancora prima che qualcuno come Vendola ne denunci l’insufficienza o la mancanza. Avranno perso la maestosità novecentesca, ma pur diminuite e rabberciate affiorano nelle discussioni pubbliche o private, in bocca a dirigenti di partito o nei messaggi in rete tra militanti. Ve ne sono due almeno, tra le più ricorrenti...

CATTOLICI

di Dario Accolla Quello che pochi sanno è che quando nacque il primo Partito Popolare, ad opera di don Luigi Sturzo, si voleva fondare non tanto un partito cattolico bensì di cattolici, indipendente dalla chiesa e aconfessionale (come si legge in F. Catalano, Storia dei partiti politici italiani, Eri, Torino, 1965, pp. 307-308). Un soggetto con un programma chiaro su lavoro, nel nome dell'armonizzazione sociale tra industria e lavoro retribuito,...

per una retorica in maniche di camicia [il sogno di Pierluigi B.]

di Stefano Petrocchi In varie trasmissioni televisive dell’ultimo periodo, abbiamo sentito Pier Luigi Bersani condensare il suo ben noto stile asciutto in una serie di espressioni fortemente cristallizzate, che tutti intendono. Se alcune di queste frasi mostrano un contenuto politico evidente (cito dall’intervista a Che tempo che fa: “se restiamo a pettinare le bambole, veniamo meno a un compito storico” e “dobbiamo fare una cosa come si deve”; leggi: bisogna...

BOCCIA ZAPATERO

di Franco Buffoni “Non siamo i primi in Europa a riconoscere dignità legislativa alle unioni omosessuali, ma non saremo gli ultimi”. Con queste parole il premier spagnolo José Luis Zapatero incoraggiò il parlamento del suo paese ad approvare la modifica costituzionale proposta dal governo per adeguare la legislazione spagnola alla modernità nel campo dei diritti civili. O, se si preferisce, per adeguarla a un mutamento di costumi e di mentalità...

Fors’ we could

di Helena Janeczek Quando Barak Hussein Obama correva per le elezioni a Presidente degli Stati Uniti oppure subito dopo, i giornali erano pieni di sondaggi che dicevano che se si fosse votato in Europa, l’avrebbero scelto oltre l’80% degli elettori. La cosa che riporto a memoria e dunque in maniera non precisa, mi è tornata in mente oggi, guardando i risultati delle elezioni europee. In Italia e fuori dall’Italia dove...
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