di Marco Ciriello
RADIOBAHIA: suona
⇨ “Too young to die”
di Jamiroquai
14.
C’è un sogno in cerca di donna, canto bambino che si porta dietro il silenzio della valle e ancora non basta – perché nessuno la registra? – domanda l’uomo vinto dal senso di incertezza guardando lo spettacolo delle rondini sul filo, sopra una città da favola arresa al catrame. Un patto fra amici e una bottiglia che se...
di Marco Ciriello
RADIOBAHIA: suona
⇨ “Way to blue”
di Nick Drake
13.
Fred Astaire ha un magazzino del pesce a Helsinki e non balla più. A sera, quando chiude, va a pattinare sul ghiaccio portandosi dietro l'odore di merluzzo. Tornare a casa è sempre difficile. Di notte sogna enormi pesci da congelare, pesci strani, non da mangiare, belli da guardare, magari da incorniciare. E quando pattina, sotto la torre, guardando gli altri:...
di Marco Ciriello
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⇨ “Between the bars"
di Elliott Smith
12.
Un futuro pieno di pioggia, acqua per cuori assetati, prevede la veggente chiamata La Paca. Ha forma di un bambino, invece, per Erika Pérez, poliziotta a Città del Messico. Incinta e senza compagnia, appena uscita dal quartiere di Tepito, un posto più pericoloso della striscia di Gaza, porta la vita sulla spalla della morte. Torna a casa, non...
di Marco Ciriello
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⇨ “Chaser”
dei Bellini
10.
L'orfano occhi blu, seduto sul muro, conta i vagoni del treno che passa. Gli pare d'inghiottire la vita, rubando le facce dietro i finestrini. E quando il treno scompare si perde tra macchie di gasolio e traversine. A chi gli chiede perché bruci il tempo, risponde: «mica si può stare qui, sommersi sotto il peso definitivo. L'amore ha bisogno di conferme». Le...
di Marco Ciriello
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“Money”
dei Gruppa Leningrad
9.
“La velina di Putin” si chiama il romanzo, è ambientato a Mosca e parla dell'America. È una storia piena di sorprese che Ernest Bishop scrive in aereo. Dentro giornate morte, ci sono: la televisione russa, la scrivania di Putin, Monica Levinski in cerca di lavoro, e soprattutto un finale unico nella storia della letteratura mondiale: quando racconta di come suo padre è...
di Marco Ciriello
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⇨ “Moondance”
di Van Morrison
8.
Il primo a scendere fu Z. con una smorfia di soddisfazione, non pensava di farcela con quella vecchia carcassa a raggiungere ancora una volta quel posto lontano, evitando ogni tipo di controllo e senza nessuna guida. Erano stati molto fortunati. Il viaggio lungo e pericoloso. Avevano superato una insidiosa tempesta, perso e ritrovato la rotta più volte, ma ora erano dall'altra...
di Marco Ciriello
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⇨ “One of These Things First”
di Nick Drake
7.
Ragionando in termini strettamente commerciali il montante “Esse” non aveva nessun mercato, e questo George Dempsey lo capì subito. Girando intorno al prototipo comprese l’inutilità dello sforzo. Più passava il tempo, più all’invendibilità dell’oggetto si aggiungevano numerosi errori che gli sembrò ridicolo non aver visto prima. Per non scoraggiarsi prese nota degli sbagli, appuntandoli nervosamente su un foglio....
di Marco Ciriello
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⇨ “There is a light that never goes out”
dei The Smiths
6.
L’uomo tiene d'occhio Il Muro che delimita la Zona. Borioso verso la vita, odia il suo lavoro, dorme poco, ride di meno. La sua mansione è sorvegliare e punire tutti quelli che provano a superare il confine. Funziona così: c'è uno che prova a muoversi e l'altro che gli impedisce di farlo. Somiglia a Harrison...
di Marco Ciriello
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⇨ “Why not smile” dei R.E.M
5.
Il Sopravvissuto, artista della riproduzione, uscì a testa alta dal disastro raggiungendo la suite fra due ali di folla. Le sue mani da pianista non salutarono nessuno, i suoi occhietti miopi, che erano stati nel vago incidente, non videro altro che sfumature: gente che s’assomigliava, pensando: è la solita carogna. Le telecamere ripresero il suo viso glabro mentre sbadigliava. Annoiato...
di Marco Ciriello
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⇨ “Grace Kelly Blues” degli Eels
4.
Monsieur Olivier Dupont crede solo a quello che incontra. Si muove per cercare e catalogare, raccontandolo nella sua rubrica “il costume di mio padre”. «So che non è molto di moda, ma io non ho radici, dove mi mettono sto. Sono un uomo misterioso e molto lento», questo ha scritto di sé. E quando, incontrando al capolinea la donna della...
di Marco Ciriello
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⇨ “The sound of crying” dei Prefab Sprout
3.
Quando la nave prese in pieno il banco di ghiaccio, il capitano Winter stava dormendo. Il mare si tinse di rosso e tutti, proprio tutti, i passeggeri si spaventarono a morte. Dalla stiva fuoriuscivano litri e litri di vernice che andavano ad innaffiare il ghiaccio e l'acqua. In molti strillavano disperati, Winter sembrava un pastore alle prese con...
di Marco Ciriello
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⇨ “In your eyes” di Peter Gabriel
3.
Il vestito da sposa le rimase impigliato fra i piedi per tutta la vita. Lo indossò sempre, anche da nuda. Contro volontà e sentimenti. Aveva atteso invano sull'entrata del duomo ore e ore, tempo addietro. Lui era su una panchina, come adesso. Pigro, fermo, a guadare i tram passare. Sferragliare lenti. Scambiare sulle rotaie energia. Riscaldare la strada. Riempire...
di Marco Ciriello
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⇨ “Creep” dei Radiohead
1.
Il cielo piega sul campo, uno straccio. Il ragazzo cammina lungo la strada vuota, uno sputo. Il sole alle sue spalle, davanti: l'Alaska. Allena il corpo, coltiva il sogno. Legge London e Tolstoj come in chiesa il vangelo, non vede l'ora di essere sommerso dall’ombra lunga delle cose, dal bianco della neve. Vuole dormire con la paura degli orsi, vivere di poco,...