una ricerca poetica che si interroga sul mezzo e sul linguaggio del mezzo senza rinunciare alla qualità estetica…
Per tornare al post di Francesco,
penso che l’implicite sia molto più ricco
dal senso primo.
Ho visto uno scontro tra la publicità e la magnifica
poesia di Baudelaire,
da quale parte si evoca la bellezza delle donne?
di Elio Pecora …Allora, in che il mio destino è diverso? Già, la poesia!... Ho cercato parole che significassero quel che intravedevo, sentivo. Perché fossero esatte queste parole bisognava asciugarsi dal sudore, misurare l’ebbrezza.
di Mario Eleno e Manuela Mosé Un incredibile capitolo dedicato a Napoli tratto da uno dei suoi romanzi più belli, "Bourlinguer", un viaggio pazzesco nell'anima del mondo che dovrebbe essere tradotto e pubblicato integralmente in italiano affinché molti altri possano starci dentro.
di Claudio Bellon Atterrato a Berlino Brandeburgo con cinquanta minuti di ritardo. Gargarizzato bevanda ai sali minerali per idratare l’organismo e prepararlo a trentasei ore di vibrazioni positive. Acquistato block notes con copertina rigida al duty-free: lo strizza suggerisce di prendere appunti su ricordi e sensazioni.
di Alessandro Maria Flavio Mi mescolo alla folla. Trovo una nicchia in cui rintanarmi, spalle al muro, in cerca di un viso che ispiri fiducia, uno a cui chiedere. Meraviglioso avvistamento: un tizio stralunato che si è scordato di stringere una sigaretta tra le dita, ridotta ormai a un cumulo di cenere. È il tuo uomo, dice quello meticoloso.
di Claudio Loi L'immancabile appuntamento con il nostro communiste dandy DJ. 15 album in rigoroso ordine alfabetico per ricordare il 2024 e affrontare le insidie del quotidiano con il piglio giusto. Perché la musica, quella giusta, è la migliore medicina che si possa trovare sul mercato. Buon ascolto!
A una passante
Ero per strada, in mezzo al suo clamore.
Esile e alta, in lutto, maestà di dolore,
una donna è passata. Con un gesto sovrano
l’orlo della sua veste sollevò con la mano.
Era agile e fiera, le sue gambe eran quelle
d’una scultura antica. Ossesso, istupidito,
bevevo nei suoi occhi vividi di tempesta
la dolcezza che incanta e il piacere che uccide.
Un lampo.. e poi il buio! – Bellezza fuggitiva
che con un solo sguardo m’hai chiamato da morte,
non ti vedrò più dunque che al di là della vita,
che altrove, là, lontano – e tardi, e forse mai?
Tu ignori dove vado, io dove sei sparita;
so che t’avrei amata, e so che tu lo sai!
Francesco,
Lo splendore, la delicatezza,
il fuggitivo,
Una grazia.
un esperimento interessante…
una ricerca poetica che si interroga sul mezzo e sul linguaggio del mezzo senza rinunciare alla qualità estetica…
Per tornare al post di Francesco,
penso che l’implicite sia molto più ricco
dal senso primo.
Ho visto uno scontro tra la publicità e la magnifica
poesia di Baudelaire,
da quale parte si evoca la bellezza delle donne?