Love Out

di Pierfrancesco Pacoda

C’è una doppia, possibile interpretazione del titolo della raccolta che Mauro Baldrati ha curato per Transeuropa, Love out. Potrebbe essere, la frase, un riferimento alla ‘banalità’ del bene, alla sua assordante normalità, quasi che potessimo ragionare di sentimenti adattando a essi la forza ‘fredda’ delle emoticons. Potrebbe però essere, Love out, un invito a fare outing, a rompere l’isolamento della passione, a riappropriarsi, togliendone il predominio alle boutique del centro, della sconcertante carica in movimento del cuore.
Mi viene in mente, leggendo i bei racconti che sfilano nelle pagine eleganti di Love Out il più retorico e sofisticato ‘esercizio di stile’ che la cultura pop ha espresso sull’amore negli ultimi decenni, la canzone dei Frankie Goes to Hollywood, The Power of Love, una struggente ballata dai toni epici talmente incisiva ed evocativa da mettere insieme l’amore di Betlemme, quello sacro, e quello ‘maledetto’ dei bassifondi così amati dalla gay oriented band della new wave inglese.
Così fa Baldrati nelle pagine di Love Out, mette insieme racconti e poesie, rime e storie perché
scalfito dall’idea che lo slogan (come proprio la ‘popular music’ ci ha insegnato) passa indenne attraverso i tempi instabili che viviamo e ci racconta molto di più di un corposo saggio di filosofia.
Soprattutto, ci racconta chi siamo quando viviamo. E quando amiamo. Proponendoci un bel catalogo di ambientazioni che noi lettori possiamo, nella grande diversità delle nostre esperienze, trovare utili per ricostruire la nostra personale trama amorosa.
Voglio dire che Love Out è utile. Aiuta. Risponde a una funzione didattica della letteratura. Troveremo sicuramente la pagina (o la rima) che sembra scritta su misura per noi. Come se l’autore sapesse perfettamente chi siamo. E ha scritto il suo racconto osservandoci, analizzandoci, per offrirci tante possibili soluzioni ai nostri dilemmi amorosi. Che è un po’ la funzione che avevano i fotoromanzi. O le più riuscite canzoni pop. Le ballate come The Power fo Love. Il Potere dell’Amore.
Difficile (e forse nemmeno giusto) raccontare in poco spazio tutti i temi affrontati dal gruppo variegato e nobile di scrittori e poeti che Mauro Baldrati, uomo che ama le trame nervose ai confini della fiction di crime stories, quelle che incredibilmente quando tutto sembra perduto indicano invece una via d’uscita, ha messo insieme e ha diretto.
Hanno risposto all’appello celebrità come Tiziano Scarpa, Raul Montanari, Alan Altieri, Gianluca Morozzi e giovani promesse che, stimolate dal fascino ammaliatore di un argomento così terribilmente ‘fuori moda’, hanno giocato le loro carte più ambiziose, consapevoli di essere ai confini di quel baratro chiamato luogo comune. E, ognuno con il proprio fluire linguistico, ha riportato l’amore a casa.
Perché, come dice Nanni Moretti, ‘Le parole sono importanti’, ed è di questo che deve parlare la letteratura oggi, di un senso che va esaltato e divulgato, di una semplicità gioiosa, che è propria di una parola come ‘amore’. Una parola che ripetuta all’infinito, descritta e resa protagonista della vita, come fanno gli autori di Love Out, impareremo a pronunciare, dopo aver letto questo libro, con frequenza maggiore di quanto facevamo prima.
Il merito è di tutti quelli che hanno accettato di essere parte di Love Out (molto efficace la copertina con il cuore in rilievo) anche un po’ del curatore al quale gli ‘happy end’ piacciono molto.
I fondi ricavati dalla vendita di questo libro vengono devoluti all’Associazione Volontaria di Assistenza Socio-Sanitaria e per i Diritti di Cittadini Stranieri, Rom e Sinti.

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2 Commenti

  1. Love Out, con Silvia Tebaldi, Alan D. Altieri, Francesca Matteoni, Giulio Milani, Marilù Oliva, Raul Montanari, Tiziano Scarpa, Veronica Tomassini, Paola Ronco, Gianluca Morozzi, Filippo Casaccia, Gilda Policastro, Marco Rovelli, Patrizia Debicke van der Noot, Mauro Baldrati, Anna Lamberti-Bocconi, Geraldina Colotti, Francesca Genti.

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gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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