Se usi i creative commons Amazon ti censura

Riporto dal sito di Quintadicopertina, il partner di alfabeta2 per l’edizione digitale in ebook. Amazon gli ha chiuso l’account di vendita, con una decisione grottesca e inaccettabile che mi auguro Amazon ritiri immediatamente, rispondendo pubblicamente dell’accaduto –  Jan Reister.

Questa mattina l’account di Quintadicopertina su Amazon è stato bloccato. Una censura decisa unilateralmente da Amazon: non possiamo aggiungere ebook, vedere lo stato delle vendite né altro. Una mail da Amazon ci avverte che il blocco è dovuto a violazioni del copyright che Quintadicopertina avrebbe fatto pubblicando materiale che si trova liberamente in rete. Nello specifico Quintadicopertina avrebbe pubblicato un numero di alfabeta2 all’interno del quale si trovano  contenuti liberamente leggibili in rete.

Dove si trovano questi contenuti “liberamente leggibili in rete”? La mail di Amazon non lo dice, ma noi lo sappiamo. Si trovano nel sito di alfabeta2 che essendo, a differenza di Amazon, un progetto principalmente culturale e non commerciale, spesso e volentieri mette gratuitamente on-line parti della rivista per chi non volesse o potesse comperarla ma volesse comunque partecipare alle discussioni sui temi di cui si parla all’interno della rivista. A questo Amazon non sta bene, con buona pace dell’open content.

Ma c’è un altro punto importante che riguarda l’ennesima censura della major di distribuzione nei confronti degli editori, cito:

“Please be advised that we won’t accept content that is freely available on the web unless you are the exclusive copyright owner of that content. For example, if your content comes from a source that allows you and others to re-distribute it, and that content is freely available on the web, we won’t accept it and make it available for sale in the Kindle store.”

Leggete bene: quella frase significa “niente creative commons”. Un giornalista scrive un articolo e lo mette on-line con CC che permettono il riutilizzo anche commerciale? Scordatevi di poterlo inserire in un vostro ebook assieme ad altri articoli. Quel solo articolo farebbe sì che Amazon censuri il vostro testo, bloccandovi ogni operazione fino alla rimozione dell’ebook. Scordatevi ogni operazione di scrittura collettiva, di traduzione, di lavoro editoriale basata su materiali prodotti in creative commons.

Di fronte al grande entusiasmo per l’arrivo di questo soggetti trasversali a cui gli editori svendono libertà sempre più importanti nella gestione di materiali culturali, dal prezzo di copertina (deciso da Apple per tutti gli editori italiani) alla scelta dei materiali che possono o non possono essere inseriti in un ebook, come avviene oggi con Amazon: lanciamo un allarme.

Originale su Quintadicopertina. Anche su alfabeta2. Immagine di milo

Aggiornamento 10/7/2012: l’account di Quintadicopertina è stato riattivato da Amazon.

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2 Commenti

  1. beh, come chiaramente indicato nel post, il busillis è racchiuso in queste semplici parole: “(…) che essendo, a differenza di Amazon, un progetto *principalmente* culturale e non commerciale”.
    ordunque, ricapitolando, alcune possibili soluzioni: a) convertire amazon da e-shop in opensource culturale, b) rinunciare al progetto *secondariamente* commerciale di alfabeta2/quintadicopertina.
    : ))

  2. Eccomi qui dopo qualche giorno incasinato. Malosmannaja, il busillis invece è che Amazon come azienda ha problemi a intrattenere rapporti con altre aziende, e le sue dimensioni, forza negoziale e mercato rappresentato la mettono in condizioni di superiorità tali da potersi permettere comportamenti disfunzionali.

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