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Le cose cambieranno

Lande 7di Andrea Inglese

Eravamo immersi, da anni, e così in tanti, che ci sembrava fosse normale starcene lì accucciati, in mezzo a chiazze di calce, cherosene, plastica carbonizzata, pensando al cibo, a come procurarselo, con chi andarne in cerca, e come estrarlo, macerarlo, triturarlo, cucinarlo. L’ultima scena, di quel lungo pensamento, era tagliata a mezzo: nessuno aveva bisogno di evocare il cibo nella sua ultima fase, quando dal recipiente passava in bocca, finalmente assunto, assurto, ingurgitato. A chi bastava una stuoia, a chi la gommapiuma sempre più sottile, a chi il cartone pressato, a chi il giaciglio di stoffe bisunte. Così si stava: capo reclinato, abbracciando ginocchia, spalle alla parete, o bocconi, e mentre le mani giochicchiavano tra loro, e si gettavano intorno sguardi ostili e allarmati, la mente faceva calma il suo lungo giro, evocava grandi distanze, per poi bruciarle in poche immagini, e finalmente lasciava apparire gli alberi da frutta, le resine da raccogliere sul tronco, le carote violacee nella terra vetrosa. E dentro una concatenazione paziente di pensieri ognuno si vedeva al lavoro con precisione, mai solitario, ma in piccolo gruppo, ben coordinato agli altri ed efficace, malgrado la naturale diffidenza.

Molti risiedevano nelle grandi ceste sfondate, con le labbra scagliose, i denti bruni, i bulbi giallognoli. Qualche volta, dai quei luridi pensatoi, qualcuno si tirava in piedi esasperato, e dopo essersi sgranchito con rabbia le gambe, si dedicava fanatico a dei traffici confusi, che non duravano mai più di mezz’ora. Dopo quell’esatto intervallo di tempo, se ne tornava indietro, per ricadere esausto, con la sua gamella appena riempita del solito porridge.

In genere, i commerci più violenti si concludevano con un nulla di fatto come se, invece di servire bisogni estremi e impellenti, si sprofondasse languidamente ogni volta nella sfera del cerimoniale.

Le cose sarebbero cambiate, e per davvero, questa almeno era una convinzione condivisa: da mattina a sera ce lo si ricordava con un misto peculiare di fanatismo e incredulità.

 

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[Foto dell’autore]

 

 

 

 

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Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023. Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia, Biblion, 2018. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
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