ornella tajani

289 articoli scritti
Ornella Tajani insegna Lingua e traduzione francese all'Università per Stranieri di Siena. Si occupa prevalentemente di studi di traduzione e di letteratura francese del XX secolo. È autrice dei libri Tradurre il pastiche (Mucchi, 2018) e Après Berman. Des études de cas pour une critique des traductions littéraires (ETS, 2021). Ha tradotto, fra vari autori, le Opere di Rimbaud per Marsilio (2019), e curato i volumi: Il battello ebbro (Mucchi, 2019); L'aquila a due teste di Jean Cocteau (Marchese 2011 - premio di traduzione Monselice "Leone Traverso" 2012); Tiresia di Marcel Jouhandeau (Marchese 2013). Oltre alle pubblicazioni abituali, per Nazione Indiana cura la rubrica Mots-clés, aperta ai contributi di lettori e lettrici.

Esporre l’assenza. La mostra di Sophie Calle a Parigi

di Ornella Tajani
C’è sempre qualcosa di poliziesco nei lavori di Calle: la psiche (degli altri, ma sua innanzitutto) si fa terreno d'indagine. Però, se è vero che tre indizi fanno una prova, Calle preferisce sempre trovarne soltanto due, e dalla coincidenza cominciare a ricamare, così come vuole la letteratura

Variazioni sull’estinzione: Gosselin legge Bernhard

di Giovanni di Benedetto e Milène Lang
Ogni mattina, attraversando il Périphérique, il grande raccordo anulare che collega le porte di Parigi alla periferia, mi capita di immaginare la fine del mondo. Dal finestrino della RER, il paesaggio parigino, la Senna, Notre-Dame e le altre immagini-cartolina, si scolla dallo sfondo non appena il treno regionale si inabissa nel tunnel della Gare d’Austerlitz

Inanna dei Sumeri

di Neil Novello
Inanna è una dea sumera. Il suo nome, così magico e arcano, appare tra i segni cuneiformi di tavolette d'argilla. Diversi tra loro i luoghi di apparizione. Le epifanie della dea riguardano il mito, l'epica, l'inno, il salmo, l'elegia funebre e la favola.

Perché ancora Napoleone?

di Giulia Delogu
Perché ancora Napoleone? Cosa può aggiungere l’arte, con la sua felice e creatrice imprecisione, a quanto già sappiamo o crediamo di sapere sul nostro passato, per come ci viene raccontato nelle opere degli storici?

La mantide – di Hajar Bali

di Hajar Bali
Ieri non so cosa mi è successo, ma ho dimenticato di mettermi il pigiama al rovescio. Nella catena della mia impeccabile organizzazione settimanale per poco non si è rotto un anello. Non è da me, è un gesto così meccanico e collaudato che non parlerei nemmeno di dimenticanza.

“Il fattaccio”: intervista ad Antonio Rezza

a cura di Andrea Carloni
La famiglia è l’anticamera dell’associazione a delinquere di stampo mafioso e camorristico. È come la preghiera in cui ci si rivolge prima nell’interesse di chi ci è vicino e poi degli altri, trattando Dio come un assessore ai lavori pubblici

Intervista a Yasmina Melaouah: ritradurre “La peste” di Camus

a cura di Giulio Sanseverino
Il narratore usa subito la parola “cronaca”, sia perché erano cronache della peste quelle che Camus aveva letto come documentazione, sia perché la pone in antitesi alla parola “romanzo”: la cronaca è qualcosa di asciutto, neutro [...], a un resoconto dove non c’è ornamento, e quindi dove non si inganna

Le solitudini smarrite di Paolo Zardi: “La meccanica dei corpi”

di Daniele Ruini
Quante sono le circostanze che possono mettere un essere umano all’angolo? E come reagiamo quando siamo alle strette o quando ci sentiamo ormai completamente estranei al mondo che ci circonda?

La caduta dei Lammatari

di Joe Zerbib
Erano forse in mille sul terrazzo di copertura: i Lammatari al gran completo, compresi dignitari e sgherri di numerose famiglie alleate. Si celebrava il genetliaco del padrone. Gigino Teratornis, detto «il Condor», indiscusso sovrano del Rione Sanità
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