di Walter Benjamin
1. Il critico è uno stratega nella lotta letteraria.
2. Chi non può prendere partito, deve tacere.
3. Il critico non ha niente a che fare con lo storico dei periodi artistici passati.
4. La critica deve parlare nella lingua degli artisti. Infatti i concetti del “gruppo di avanguardia” sono parole d’ordine. Solo nelle parole d’ordine risuona il grido di battaglia.
5. Si deve sempre sacrificare l’«oggettività» allo spirito di partito, se la causa è degna di lotta.
6. La critica è un fatto morale. Se Goethe ha disconosciuto Hölderlin e Kleist, Beethoven e Jean Paul, questo non riguarda la sua intelligenza artistica, ma la sua morale.














