MeTrou!

Metromania
di
Paolo Melissi detto Melpunk
Una città è tua se ci sei nato o se la conquisti. La seconda possibilità è la mia. Una città si conquista percorrendo diverse strade. Ognuna di queste va percorsa un passo alla volta: la città va camminata palmo a palmo, con metodo, imparandone le commessure della pavimentazione, consumandoci le suole, guardandola, spiandola e, soprattutto, tracciando nel suo tessuto dei percorsi, luoghi da collegare. Si prendono così le misure alle distanze, si rende famigliare ciò che non lo è mai stato, si acquisiscono abitudini, si impara a guardare in faccia l’ignoto che, poco a poco, si rassicura nella consuetudine. Si costruisce una mappa personale, disegnata dal flusso delle abitudini ma anche dei gusti, delle inclinazioni. Si scelgono i pezzi della città da cucire insieme, i quartieri, gli edifici, i monumenti, le strade. Poco alla volta si individua il codice o l’alfabeto secondo i quali vive e dorme quella città, si imparano le strutture, le ricorrenze, le peculiarità. Le impara l’occhio, prima del pensiero. C’è una rassicurazione nel camminare, il cui orizzonte si sposta all’avanzare del campo visivo, ruota nell’angolo di centottanta gradi. Per quanto sia irregolare il moto lo sguardo è sempre avanti. E colonizza. Rende abitabile.
carta st[r]amp[al]ata n.9
di Fabrizio Tonello
Questa settimana avremmo voluto occuparci del noto pensatore Antonio Socci che, dall’alto della sua cattedra di ex conduttore televisivo di Excalibur, rimbrotta il teologo Hans Küng spiegandogli che non ha capito nulla dell’importanza del celibato dei preti. (leggere per credere: Libero 19/3/2010, p. 19).
Socci dovrà aspettare perché Pietro Del Re, su Repubblica di venerdi scorso, lancia una notizia clamorosa: “La guerra è cambiata, addio alla baionetta”. E l’occhiello aggiunge: “La svolta dopo secoli di combattimenti all’arma bianca” (p.54).
Un bilancio della giornata senza immigrati: I mandarini e le olive non cadono dal cielo
di Davide Galati
Lo scorso lunedì 1° marzo si è svolta la prima giornata di sciopero dei lavoratori stranieri nella storia d’Italia. Analoghe manifestazioni di protesta non violente hanno avuto luogo nello stesso giorno in Francia, Spagna [sp] e Grecia [gr].
In Italia, il comitato organizzatore Primo Marzo 2010 (costituito da attivisti della società civile, giornalisti e imprenditori immigrati) ha diffuso la proposta attraverso gli strumenti online sin dal novembre scorso, attraverso un blog dedicato e numerosi gruppi locali su Facebook. Così il comitato ha presentato l’evento:
“Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo? Primo marzo 2010 si propone di organizzare una grande manifestazione non violenta per far capire all’opinione pubblica italiana quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società. Questo movimento nasce meticcio ed è orgoglioso di riunire al proprio interno italiani, stranieri, seconde generazioni, e chiunque condivida il rifiuto del razzismo e delle discriminazioni verso i più deboli. Il colore di riferimento di Primo marzo 2010 è il giallo. Lo abbiamo scelto perché è considerato il colore del cambiamento e per la sua neutralità politica: il giallo non rimanda infatti ad alcuno schieramento in particolare.”
Peggioramento delle relazioni
Nel corso dell’ultimo anno le condizioni di vita dei migranti che risiedono in Italia o che cercano di entrarvi sono peggiorate. Si sono verificati diversi episodi emblematici. In maggio, il rifiuto di accettare 227 africani che, attraverso il Canale di Sicilia, cercavano di sbarcare a Lampedusa. In luglio viene approvato dal Parlamento un severo decreto legge sulla sicurezza, con l’introduzione del reato di clandestinità.
Sette

Sette sono i cieli e sette i mari dell’antichità
Sette sono i colli e sette i Re di Roma,
Sette sono le virtù
Sette i peccati capitali
Sette sono i bracci della Menorah
Sette gli attributi di Allah
Sette erano i veli di Salomè
Sette i dolori di Maria
Sette sono le meraviglie del mondo antico
Sette sono le arti liberali
Sette le note, sette le chiavi musicali
Sette sono le spose per sette fratelli
Sette sono gli anni di studio “matto e disperatissimo”.
Sette gli anni di Nazione Indiana.
(per la matematica il numero 7 è un numero felice e un numero fortunato. Giuro!)
Il Badalucco e altri fantasmi si aggirano per Napoli
di Enrico De Vivo
Ritorna a Napoli Gianni Celati, in compagnia degli amici Cavazzoni, Rizzante, Schneider, per interpretare una singolare “Recita”, organizzata dalla Fondazione “Premio Napoli” a Palazzo Reale per il 22 marzo (ore 17,30), incentrata sulla pubblicazione del suo ultimo libro, “I sonetti del Badalucco nell’Italia odierna” (Feltrinelli 2010), in cui lo scrittore emiliano ricostruisce la vita, i pensieri e le opere del grande attore veneziano Attilio Vecchiatto. Celati prende l’avvio da 51 sonetti agili e snelli, molti dei quali scritti da Vecchiatto durante il suo soggiorno napoletano, per evocare la figura misteriosa (eppur familiare…) del Badalucco. Vecchiatto diceva che il Badalucco è una “categoria dello spirito”, che alberga dentro ognuno di noi, e se non stiamo attenti rischia di soffocarci.
NEW ITALIAN EPIC, un altro manifesto
di Carlo Tirinanzi
Nell’introduzione a New Italian Epic (Enaudi 2009) Wu Ming 1 nota che il «memorandum» sul NIE è stato scaricato oltre trentamila volte in pochi mesi. Un dato impressionante, come l’autore nota giustamente. E c’è da rallegrarsene: si scrive per essere letti e trentamila download vogliono dire che almeno ventimila persone (togliendo quel terzo di curiosi che scaricano e poi si dimenticano) hanno letto il memorandum. L’uso della rete, la particolare ricettività del pubblico di Wu Ming a questo strumento, il passaparola, hanno dato a Wu Ming 1 un vantaggio spesso fondamentale: egli ha potuto scegliere le posizioni, il che nel mondo letterario vuol dire nominare le cose — fissare una griglia attraverso cui leggere e conoscere il mondo (almeno una porzione di mondo). Questo è proprio quello che fa la teoria letteraria. In realtà però lo fa anche, nel suo piccolo, il libretto d’istruzioni della lavapiatti.
Per un voto onesto servirebbe l’ONU
di Roberto Saviano
“LA disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile. E questa disperazione avvolge il mio paese da molto tempo”. È una riflessione che Corrado Alvaro, scrittore calabrese di San Luca, scrisse alla fine della sua vita. E io non ho paura a dirlo: è necessario che il nostro Paese chieda un aiuto. Lo dico e non temo che mi si punti il dito contro, per un’affermazione del genere. Chi pensa che questa sia un’esagerazione, sappia che l’Italia è un paese sotto assedio. In Calabria su 50 consiglieri regionali 35 sono stati inquisiti o condannati. E tutto accade nella più totale accondiscendenza. Nel silenzio. Quale altro paese lo ammetterebbe?
Cip e Ciop in Africa
di Piero Pugliese
Prima di tutto una modalità di viaggiare per me completamente nuova. “La settimana rossa” dei social tourist. Più che vacanze responsabili, un lavoro acrobatico in contesto esotico, su e giù per slum e orfanotrofi.
Alloggio alla Shalom House, giardino recintato con dentro tutto. Mensa, uffici, internet, persino il ristorante italiano. E’ crocevia di una galassia di ngo. Due guardiani in divisa al cancello di ferro. Fuori, strada di terra, fontana dell’acqua con i carretti che riempiono i bidoni. A duecento metri Ngong Road, arteria di ingresso in citta’, coi “matato” pieni di gente e di musica. Il caratteristico odore di copertoni bruciati. A mille metri Nukamatt Junction, oasi di supermercato dove vedi i primi bianchi a loro agio muoversi con buste, coi sacchetti dello shopping, seduti al caffe’. Attorno palazzi a quattro piani, radi, nel verde potente dell’equatore. Col buio non si puo’ uscire a piedi: Nairobi.
La responsabilità dell’autore: Dario Voltolini
[Dopo gli interventi di Helena Janeczek e Andrea Inglese, abbiamo pensato di mettere a punto un questionario composto di 10 domande, e di mandarlo a un certo numero di autori, critici e addetti al mestiere. Dopo Erri De Luca, Luigi Bernardi, Michela Murgia, Giulio Mozzi, Emanule Trevi, Ferruccio Parazzoli, Claudio Piersanti, Franco Cordelli e Gherardo Bortolotti, ecco le risposte di Dario Voltolini.]
Come giudichi in generale, come speditivo apprezzamento di massima, lo stato della nostra letteratura contemporanea (narrativa e/o poesia)? Concordi con quei critici, che denunciano la totale mancanza di vitalità del romanzo e della poesia nell’Italia contemporanea?
Ho sempre sostenuto che la nostra narrativa era vitalissima e del tutto non intercettata dalla critica. Ora lo penso ancora, ma vedo segni di involuzione, cioè di ripiegamento della narrativa su stilemi che si pensa garbino alla critica, la quale nel frattempo è scomparsa.
Ti sembra che la tendenza verso un’industrializzazione crescente dell’editoria freni in qualche modo l’apparizione di opere di qualità?
Sì. Le frena nel rapporto con il pubblico, nella diffusione, nella percezione di cosa è importante, ma non nel senso che le tenga necessariamente inedite.
Ti sembra che le pagine culturali dei quotidiani e dei settimanali rispecchino in modo soddisfacente lo stato della nostra letteratura (prosa e poesia), e quali critiche faresti?
Le nostre pagine culturali andrebbero chiuse.
Enumerazioni
CENTRO MUSICA CONTEMPORANEA
FESTIVAL 5 GIORNATE – MILANO
Domenica 21 marzo 2010
Atelier Vivienda, via Murat 84
Ore 19:30
Concerto
1) Recital pianistico di Lorenzo Meo su un programma di musica contemporanea
2) Enumerazioni
Visione per pianoforte, elettronica live e registrata, immagini proiettate e voce narrante.
Musiche, testi e video di Luigi Pizzaleo
Pianoforte e live elctronics: Luigi Pizzaleo
Voce recitante: Gianluca Gigliozzi
3) Performance multimediale “Atlas Coelestis, la musica e le stelle” Raccolta di composizioni di Giovanni Renzo – concerto per pianoforte, computer e video con animazioni ed immagini legate agli eventi astronomici descritti in ciascuna composizione.
Giovanni Renzo, pianoforte ed elettronica
Ingresso ad invito
Che cos’è Global Voices in Italiano
Poco più di cinque anni fa Rebecca MacKinnon ed Ethan Zuckermann cercavano di capire come i blog ed il giornalismo partecipativo potessero favorire conversazioni dirette e più significative tra persone di Paesi diversi, soprattutto al di fuori del mondo occidentale e ben oltre la sfera alquanto uniforme dei media mainstream.
Da un incontro internazionale di tali blogger, tenutosi nel dicembre 2004 presso il Berkman Center for Internet and Society della Harvard University, prese così le mosse Global Voices Online, network non-profit che dà voce ai citizen media e alle produzioni di cittadini-reporter sparsi nel mondo, selezionandone gli interventi originali e rilanciandoli in articoli in inglese, a loro volta ritradotti in altre 17 lingue, innescando così un circuito di rilanci e conversazioni continue.
L’idea di base è la creazione di una sfera pubblica globale aperta e partecipativa, capace di far conoscere ciò che accade in altri Paesi e tematiche locali, superando le frequenti limitazioni (di spazio, di attenzione e di interesse) delle “grandi testate” invece forza e spazio alla voce di singoli, comunità e situazioni espressa tramite l’uso diffuso, non filtrato dei citizen media. In particolare, si tratta soprattutto di Paesi in via di sviluppo o comunque fuori dal radar mediatico, e di tematiche legate all’attualità, da eventi e culture locali ai conflitti “dimenticati”, dai disastri naturali agli scenari socio-politici, dalla libertà d’espressione al cyberattivismo.
Festa della poesia a Firenze
19 e 20 MARZO
Biblioteca delle Oblate
Via dell’Oriuolo 26
FESTA DELLA POESIA
organizzata da
laboratorio nuova buonarroti– firenze poesia
in collaborazione con la rivista SEMICERCHIO
e con la Direzione della Biblioteca
carta st[r]amp[al]ata n.8
di Fabrizio Tonello
Il Giornale di lunedì 15 marzo, riferendo in una corrispondenza da Parigi sul risultato delle elezioni regionali, scrive: “In vista delle presidenziali del 2012, Sarkozy deve insomma darsi molto da fare. Rischia seriamente di perdere il posto”. E anche la moglie, aggiungiamo noi: documenti in possesso di Nazione Indiana rivelano che ben presto la compagna Carla Bruni tornerà in Italia. Per fare cosa? Ebbene, sembra che Pierluigi Bersani (supplente di matematica nel liceo svizzero dove la giovane Carla studiava) l’abbia convinta a prendere la guida della Commissione Femminile del Partito Democratico.
Arrivano i mostri!
ZIBALDONI E ALTRE MERAVIGLIE
Anno VIII – Quarta Serie, Numero 9
Napoli – Palazzo Reale
22 marzo 2010 ore 17:30
LA FONDAZIONE “PREMIO NAPOLI”
in collaborazione con
“Zibaldoni e altre meraviglie”
QuiEdit Edizioni
Lavieri Edizioni
presenta
“IL BADALUCCO, IL LUNATICO E ALTRI FANTASMI”
– Tre atti e una jam session –
I ATTO
“Il Badalucco”
Gianni Celati legge “I sonetti del Badalucco nell’Italia odierna” (Edizioni Feltrinelli 2010)
II ATTO
“Il Lunatico”
Ermanno Cavazzoni legge “Il limbo delle fantasticazioni” (Edizioni Quodlibet 2009)
III ATTO
“Altri fantasmi”
Giancarlo Alfano, Gianni Celati, Enrico De Vivo, Domenico Pinto, Massimo Rizzante, Marianne Schneider parlano della collana “Questo è quel mondo” diretta da Enrico De Vivo (Edizioni QuiEdit) di “Non siamo gli ultimi” di Massimo Rizzante (Edizioni Effigie 2009) e della trilogia di Arno Schmidt curata da Domenico Pinto (Edizioni Lavieri)
JAM SESSION
Gianni Celati ed Ermanno Cavazzoni dialogano con il pubblico su “Letteratura e fantasticazione”
IN REPLICA il 23 marzo 2010, ore 17,30, ad Angri (SA) presso il Liceo Scientifico “La Mura”
I 60 anni di Filmcritica (III)
[Ricorrono i 6o anni della rivista «Filmcritica», per chi voglia abbonarsi il modulo si trova qui. DP]
Filmcritica ha negli anni più volte invitato studiosi d’ogni provenienza a riflettere sull’immagine. Il caso del filosofo, psichiatra e psicanalista cileno Ignacio Matte Blanco, in Italia alla metà degli anni ottanta, è forse uno dei più clamorosi.
Il testo è tratto dalla sezione Sentire (a cura di A. Cappabianca), pp. 68-79.
(Lorenzo Esposito)
Riflessioni sulla creazione artistica
Ignacio Matte Blanco
n. 365/366, giugno/luglio 1986
Cinema Moralia a Napoli
Cinema Moralia
rassegna internazionale di film e video d’autore
promossa dal Teatro Stabile di Napoli
nell’ambito del percorso Shakespeare / Beckett
a cura di Bruno Roberti e Rosalba Ruggeri
Dal 15 marzo al 25 maggio 2010
film, incontri, notti a tema, anteprime e installazioni video
a Galleria Toledo, al Cinema Modernissimo e al Teatro Mercadante
Cinema Moralia è una rassegna di film e video a cura di Bruno Roberti e Rosalba Ruggeri, con anteprime, film inediti e rari, installazioni, montaggi d’autore, notti a tema, film domenicali con brunch
Fil rouge dell’intera proposta saranno i temi legati all’opera di Shakespeare e Beckett, seguendo uno dei percorsi della programmazione artistica della stagione in corso.
BLITZ – LA STORIA DALLA PARTE DEL NEMICO: CRAXI RILEGGE TANGENTOPOLI E MANI PULITE
Progetto PPP presenta
Blitz
Teatro Ringhiera, Via Boifava 17, Milano
dal 18 al 28 marzo
Orari: serale 20h45, pomeridiana 16h00, domenica 28 marzo 20h45
Ingresso: € 1
A dieci anni dalla morte di Craxi viene presentato al teatro Ringhiera di Milano, in via Boifava 17, ospitato dalla compagnia Atir, Blitz, studio teatrale sugli anni di Tangentopoli e Mani Pulite, scritto da Letizia Russo e diretto da Cristina Pezzoli, in scena dal 18 al 28 marzo.
In scena, tra gli altri personaggi, ci sarà una trasfigurazione di Bettino Craxi che dall’oltretomba racconta la sua verità.
L’adesione al punto di vista del nemico è il principio fondativo di Blitz e del progetto PPP che l’ha generato, nella prospettiva di una ricerca teatrale e storica che restituisca la complessità degli eventi che hanno attraversato la storia italiana.
IL NIDO DELL’AQUILA
di Vincenzo Pardini
Quell’inverno, Fidelco Meroli Gregotti decise di non scendere in paese coi quattro figli e la moglie; volle restare nella casa sull’altopiano, la medesima dove vivevano dalla primavera all’autunno. Periodo, quest’ultimo, in cui si concludeva la raccolta delle castagne. Desiderava rimanere solo. Trascorsi in un baleno gli anni, s’era accorto di aver avuto poco tempo per sé. Quel tempo, intendeva, di ritornare con la mente al passato, per rivedere e capire cosa fosse stata la vita. Superata la sessantina, tutto gli stava divenendo oltremodo monotono. Adulti, i figli gli parlavano sempre di meno. Era giusto così. Dovevano avere la loro vita. Due erano in procinto di accasarsi e il più giovane, in attesa di svolgere il servizio di leva, si mostrava taciturno e apprensivo. Fidanzato con una ragazza dai capelli neri e dal fare dolce, n’era geloso e temeva che qualcuno, in sua assenza, gliela corteggiasse. Sebbene sposata, la figlia trascorreva gran parte del giorno con la madre. Piccole e rotonde, parlavano con voce stridula e alta che lo inquietava. Di più, allora, si abbandonava ai tormenti. Dai loro risvolti emergevano sequenze di vita dimenticata, che lo riportavano alla gioventù, periodo che vedeva alla stregua d’una radiosa aurora. Adolescente, un pomeriggio, la terra venne traversata da un boato. Il terremoto. Dai muri e dai tetti uscirono spirali di polvere. La gente urlava.









