Me ne stavo di sera su una panchina, in preda a forti dolori. Su un’altra di fronte a me presero posto due ragazze. Sembravano volersi dire qualcosa in confidenza, e si misero a bisbigliare. All’infuori di me non c’era nessuno nei paraggi, e io non avrei capito il loro italiano per quanto forte avessero parlato. Ebbene, di fronte a quel bisbigliare senza motivo in una lingua a me incomprensibile non potei sottrarmi alla sensazione che sulla parte dolorante mi si stendesse una benda fresca.
Walter Benjamin, Strada a senso unico, Torino Einaudi 2006, p 60
Post-illo
dedicato al mio amico bibliotecario Francesco e ai fratelli della libreria italiana Tour de Babel, Fortunato, Tella e Patrizia custodi a Parigi di bisbigli. effeffe










di Severino Colombo




di Gianni Biondillo