
di Cristina Babino
Il mare alto è una linea d’orizzonte. Quella che si intravede in certi giorni dalle colline che ci sono familiari. Quella che si scopre all’improvviso, nella sua carica ovvietà, dalla prospettiva abbassata di una spiaggia. Che ci riconduce alla nostra infinitesima dimensione, che ci rimette al nostro posto.
Questa raccolta di inediti è una cattedrale in costruzione. Non ha ancora una forma definitiva, né un numero di mattoni stabilito; è un work in progress di cui si possono però saggiare già la solidità delle fondamenta, i tratti caratterizzanti e le discontinuità di una ricerca stilistica che sa farsi cifra a un tempo individuale e indicativa di una via, di uno degli infiniti percorsi possibili di ricerca del senso, e della sua espressione poetica. Una quȇte fatta di un graduale, faticoso riconoscersi sempre più in se stessi e nella propria rappresentazione del mondo: per quanto fatta di scarti, di frenate, di sorpassi e ripensamenti emozionali, prima ancora che formali.





di Un funzionario
di Giacomo Sartori
