Franco Buffoni
In un incontro pubblico con Adonis – il maggior poeta vivente di lingua araba – avvenuto a Roma la scorsa primavera, convenimmo che l’ostacolo maggiore allo scatto antropologico di cui necessita oggi la Sapiens-sapiens di cultura abramitica è proprio il monoteismo.
Che si tratti – come in questi giorni – di E vs M, o come spesso accade di M vs C o di C vs M o di M vs E (ma l’attacco più ferino venne scatenato 70 anni fa da C vs E), ciascun “gruppo” – prima di attaccare fa sempre riferimento al proprio dio unico e indivisibile. E’ il monoteismo in sé che – secondo Adonis e secondo me – dovremmo imparare a leggere come un retaggio mitico, con la sua coda di credenze babbonatalistiche: ordine del creato, diritto naturale, disegno intelligente…
Ebrei, Cristiani e Musulmani condividono lo stesso aeroporto, da dove nell’ordine per E decollò Elia sul carro di fuoco, per C Cristo con propellente autonomo, per M Maometto sul bianco cavallo alato. Potrebbero i loro saggi, grazie alla filologia, cominciare a pensare di avere a che fare con testi epici e non con testi sacri?
Potrebbero essi cominciare a insegnare agli innocenti che poi si massacreranno che non esistono popoli eletti, né vergini che partoriscono né profeti che decollano?