Home Blog Pagina 482

Studio drammaturgico sulla poesia italiana e i suoi rischi di contagio

9

dscf0963.JPG di Andrea Inglese

La poesia è italiana quando affronta i tre argomenti salubri: religione, contagio, famiglia.

La logica della poesia italiana è perimetrale. Al centro vige la pantomima sfrenata dei mille loa vudù.

La poesia italiana è un oggetto mobile a pochissime dimensioni, non più di venti o trenta.

La poesia italiana esige una rivelazione, una ustione monoteista della mente che dica in pochi versi chi è chi e come dal Grande Topo venne dio e da un’anca di dio, per una soglia asessuata, passarono molti loa: Damballah, lo psichismo oscuro, in forma di serpe, o il cugino Zacca con spirito contadino, a picchiare sulla Calbasse, o Guédé-Petro, dalla danza grave e sussieguosa, a cui si offre il capro nero ed un’aringa, o Erzulie-Freda, la Sirène, che nuota grave ed erotica intorno alla zattera, e a tutti gli ingressi del contagio.

Ultimo appello

49

naso.gif

 

Io che non posso perché ho la cittadinanza tedesca (quella doppia la Germania l’ha ammessa da poco e l’iter burocratico mi ha sempre sgomentato), vorrei semplicemente dirvi: ANDATE A VOTARE! Facendo finta per un paio di minuti di dimenticarvi tutte le incazzature e delusioni passate. Turandovi il naso, se occorre. Il MENO PEGGIO non è un bel concetto, mi rendo conto. E non so nemmeno se basti a non far diventare questo paese, in tutto e per tutto, il primo stato europeo sudamericano. Provarci almeno….

 

Il figlio di Davide

0

foto-giovanni-oliva.JPG

di Giovanni Oliva
Ho messo da parte le più tranquille e raffinate note pianistiche di Franz Liszt per riascoltare quelle caotiche e graffiate dei Taraf de Haidouks. Brani come Jalea Tiganilor (Lamento Zingaro), Rind de Hore (Suite di danze) ecc. Ho ballato da solo, chiuso nelle stanze vuote del mio studio, per scacciare la tristezza di questi giorni sciagurati. Ne ho avuto un certo beneficio. Ho vissuto diversi anni con gli zingari, i romá (rom – uomo libero – al plurale fa romá).

Scòzzari e la scozzarizzazione del Mondo

5

di Linnio Accorroni 

Se lo scrittore è colui che possiede l’immaginazione della realtà (Goethe), FS è sicuramente scrittore di razza purissima. Immaginate la malvagità acida di Franti, l’inquietudine avventurosa di Huck Finn, la stupefazione lirica e tenera del Meneghello-bimbo di Libera Nos a Malo fuse in una dolorosa ed esilarante sarabanda, canzone di un’infanzia spudoratamente realistica in una famiglia della media borghesia bolognese tra gli anni ’50 e ’60, rievocata dalla potenza visionaria di Filippo Scòzzari.

Sicurezza contro Privacy

6

di Bruce Schneier

Se esiste un dibattito che sintetizza la politica post-11 settembre, è quello della sicurezza contro la privacy. Quale delle due è più importante? A quanta privacy siete disposti a rinunciare per la sicurezza? E poi, ci possiamo davvero permettere la privacy in quest’epoca di insicurezza? Sicurezza contro Privacy: è la battaglia del secolo, o almeno di questo primo decennio.

Gioventù tedesca II

37

36_heine_1831_t_.jpg

di Dario Borso e Heinrich Heine

RIASSUNTO. Il giovane Richard, che a Parigi fa la fame e abbandona il cane, lecca la penna e scrive a Giacomo M., boss della Santa Corona Lirica, che lo dirotta al direttore dell’Opera. Risultato: per 500 fiorini Richard cede il libretto del Vascello fantasma, di cui peraltro non ha scritto la musica. Peraltro ancora, la storia Richard l’aveva tratta gratis da Heinrich Heine, che l’aveva divulgata in Deutschland un lustro prima. Chi la fa, l’aspetti. Ora vediamo meglio questa benedetta (maledetta?) storia raccontata da Heine, mentre la volta prossima spieremo come qualmente Søren Kierkegaard, nello stesso anno 1840 e giusto a Berlino, indagasse la figura di Asvero, allineandola agli altri due colossi dell’età moderna: Don Giovanni e Faust. Intanto Hans, in quanto austriaco, se n’è ito.

Ciao Pippa

28

Pippa era sempre vestita di verde. Mai un altro colore addosso. Verde di tutte le tonalità. Doveva aver sviluppato una percezione acuta, come i tuareg che hanno non so più quante parole per dire “giallo”. Pippa la vedevo in giro, a saltabeccare nel mondo, curiosa e un po’ inquietante come un punto interrogativo, come un elfo. Adesso leggo che in questo suo saltabeccare di sogno ha incontrato una persona che non doveva incontrare, e adesso non mi capiterà più di incontrarla per caso. Ho sperato davvero che la sua sparizione fosse un’altra performance delle sue. Del resto era nipote di Piero Manzoni. Invece no, nessuna performance. Niente di niente stavolta. Ciao Pippa.

www.pippabacca.it

Aharon Shabtai: Se mi chiedete… (video)

9

[youtube:http://it.youtube.com/watch?v=48r6gjBSAak]

A Silvio (argomenti per non astenermi)

73

Confesso che avevo già deciso di votare. Ma questo video dell’inno ufficiale del PopoloDelleLibertà (questa appropriazione affaristica delle due parole chiave della Rivoluzione – del resto seguita dall’enrichissez-vous del Guizot – andrebbe approfondita ulteriormente) ha dissipato ogni dubbio. E’ il solito antiberlusconismo, dirà qualcuno, che noia: a forza di essere Berlusconi-centered il sistema politico è diventato tutto quanto simile a lui. Vero – e infatti il mio voto non andrà di certo al partito-baule biancoverde, ma sarà finalizzato a contrastare proprio questo appiattimento al centro. Ma soprattutto, il mio voto non sarà contro Berlusconi. Sarà contro questi allegri “puri di mente”, come gagliardi si definiscono. Ove la purezza è da intendersi come sottrattiva, alla nascita, a designare una tabula rasa. Io voto contro questi senza-vergogna. Io voto perché è tempo di ridare valore alla virtù sociale della vergogna.
m.r.
[youtube:http://www.youtube.com/watch?v=WXf-YbsSh0Y]
PS – Preciso questo: io non ritengo l’astensionismo responsabile di qualcosa. Astenersi è una scelta legittima, e financo sensata. Se andrà al governo Berlusconi, la responsabilità sarà in primo luogo dei ceti dirigenti del centro(sinistra). La mia è solo una personalissima dichiarazione di voto. Io credo, quanto alla trasformazione della società, all’incompossibilità dei mezzi.

FREE TIBET

22

[si consiglia (qui ed in senso lato) una visione binaria e simultanea]

 

LA PAGINA E LO SCHERMO. Frame da un discorso abbandonato. (II)

0

di Stefano Gallerani

«Questo progressivo sbiadire delle relazione umane non manca di porre qualche problema al romanzo. Come si potrà, infatti, perseguire la narrazione di passioni focose sviluppate lungo svariati anni e talvolta in grado di far sentire i propri effetti su diverse generazioni?»

(Michel Houllebecq, Estensione del dominio della lotta)

Con una detonazione si apre anche Il sopravvissuto, secondo romanzo di Antonio Scurati pubblicato nel marzo del 2005, a pochi mesi dal libro di Covacich. Il giorno della sua maturità, Vitaliano Caccia, già votato, lo scopriamo presto, alla bocciatura, uccide a colpi di pistola tutti i membri della commissione d’esame. Tutti salvo uno. Da questo momento, Andrea Marescalchi, l’insegnante di storia e filosofia “graziato” da Caccia, diventa «una figura della desolazione esistenziale»: il sopravvissuto, appunto.

Omero 2.0 / Oltre la neo-avanguardia: la poesia, le comunità letterarie e il romanzo

2

a cura di Alessandro Raveggi e Vanni Santoni

(qui il programma completo)

alla Libreria Café La Cité

via Borgo San Frediano 20R

sabato 12 aprile 2008 – ore 19
presentazione di alcune pubblicazioni di
Biagio Cepollaro, Andrea Inglese, Andrea Raos
e dei progetti letterari on-line “Nazione Indiana” e “Poesia Italiana E-book

introducono Tommaso Lisa e Alessandro Raveggi
seguiranno performance e letture degli autori

Contro gli astensionisti

85

scheda-elettorale.jpg di Beppe Sebaste

A ogni scadenza elettorale, anche se magari non sono mai gli stessi, incontro amici e conoscenti che dicono che stavolta non voteranno. Non sono come gli ignavi di Dante, tormentati nel vestibolo dell’Inferno perché, già rifiutati dal Cielo, sono sgraditi anche a Satana, non avendo avuto neanche il coraggio di peccare. C’è chi è deluso (e chi non lo è?), c’è chi protesta per punire i partiti (ma punire chi?). C’è chi si sente ormai al di sopra della mischia, chi ostenta un’idea della coerenza e della purezza morale e politica che non ha niente a che vedere né con la coerenza, né con la morale, né con la politica. Tutti hanno invece molto a che vedere con una patologia dilagante: il narcisismo.

L’anima ardita di Björk e l’animismo islandese

11

di Viola Di Grado

“Regina degli Elfi e dei Trolls”, “La voce dei geyser”, “L’urlo dei vulcani”. Björk, cantante islandese, è stata spesso trasformata dai media in inquietanti ibridi folkloristici dal sapore esotico o epico-naturalistico.

Su Mtv, addirittura, circolava uno spot in cui un neonato smarrito nella foresta veniva portato via e allevato da strane creature dei boschi, mentre una scritta rivelatrice identificava il neonato in Björk. Ebbene, senza arrivare a questi estremi fiabesco-compulsivi, esaminando le sue canzoni si scopre che esiste davvero un legame molto forte tra Björk e la sua cultura d’origine. Addirittura, questo legame è spesso così marcato da apparire quasi religioso. In particolare si tratta di una venerazione della natura dagli echi marcatamente pagani, echi non meno forti di quelli espressi nelle canzoni folkloristiche e poesie islandesi, e sicuramente non meno vibranti di sacralità.

LA PAGINA E LO SCHERMO. Frame da un discorso abbandonato. (I)

0

beuystv.jpg di Stefano Gallerani

«Siete proprio necessario voi? Che cosa siete voi? Una mano che gira la manovella. Non si potrebbe fare a meno di questa mano? Non potreste esser soppresso, sostituito da un qualche meccanismo?»
(Luigi Pirandello, Quaderni di Serafino Gubbio operatore)

«Nell’era elettronica noi viviamo senza un corpo. Questo spoglia l’individuo della sua identità personale e porta all’emergere d’una personalità di massa.»
(Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare)

«Più tardi del suo solito, un mattino d’estate del 1984, Zoyd Wheeler si svegliò poco a poco alla luce del sole che filtrava attraverso un fico rampicante, dalla finestra, mentre uno squadrone di ghiandaie marine zampettava sul letto». Sebbene cominci con un risveglio, lo sguardo con cui, all’alba dell’ultima decade del secolo scorso, Thomas Pynchon scruta il 1984 in Vineland (1988), il suo quarto romanzo, quello più accoratamente civico, senza dubbio il più politico, è davvero lo stesso che il dormiente rivolge al mondo della realtà prima di arrendersi al sonno. Lo sguardo di chi, nell’abbandonare un universo materiale di oggetti concreti, tangibili, definiti nelle forme e circoscritti nei volumi, già comincia a vederli, queste forme e questi oggetti, così come li trasfigurerà il sogno, slabbrandone i margini, liquefacendone i contorni.

Presentazione di “Casa d’aquila” di Cristina Annino

2

Presentazione del libro Casa d’aquila (Bari: Levante Editore, 2008)

di Cristina Annino

Introduzione di Maria Concetta Petrollo Pagliarani
Interventi di Stefano Giovanardi e Stefano Guglielmin. 

L’autrice leggerà le sue poesie.

 Biblioteca Vallicelliana – Giovedi 10 aprile – ore 17.00-Piazza della Chiesa Nuova 18, 2°piano, Roma.

Nascita abortiva. Metamorfosi corporee tra simbolismo e fiabesco nell’opera di Karin Andersen

1

livingroom_l.jpg

di Chiara Cretella

Nata in Germania nel 1966, Karin Andersen ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, che da qualche tempo sta producendo un’ottima scuola di illustratori. Nelle sue opere il tema principale rimane quello del zoomorfismo, cioè delle ibridazioni uomo-animale, che emergono per nulla inquietanti da texture bidimensionali come sfondi desktop. Il tratto passa dall’estrema definizione del computer – nelle serie dedicate alle sirene tecnologiche racchiuse in spazi angusti e surreali –, alle installazioni di personaggi, a volte appena tratteggiati, in contesti urbani alienanti. Da tali ambientazioni si evince una predilezione per i non-luoghi, anche quando essi fanno riferimento al mondo dell’immaginario.

Un giorno senza fogli di stile: CSS naked day

13

Ma che è successo alla grafica del sito? Semplicemente, oggi (9 aprile) è il CSS naked day, una giornata per promuovere gli standard web, l’uso di (x)html, il markup semantico, una buona struttura del sito e soprattutto contenuti di qualità. Abbiamo rimosso il foglio di stile (e quindi l’impaginazione e i disegni di contorno) per mostrare come Nazione Indiana è veramente, per rompere con le vecchie abitudini e per sottolineare la forza dei contenuti.

Prendete una vacanza da voi stessi e guardate le cose da un’angolazione diversa!

Annullare la direttiva sulla data retention: richiesta delle ONG europee alla Corte

2

(2008-04-08) – Oggi 43 ONG per i diritti civili e associazioni professionali basate in 11 paesi europei hanno inviato alla Corte di Giustizia Europea una richiesta di annullamento della direttiva europea che impone la registrazione a tappeto dei dati sulle telecomunicazioni e sulla posizione di 494 milioni di cittadini europei.

Fun home

1

funhome.jpg di Michele R. Serra

Alison Bechdel, Fun home. Una tragicommedia familiare, Rizzoli, 236 pag, 2007, € 18,00

Romanzo biografico, storie minimali, ricordi del passato. Quale che sia la forma scelta, il racconto di vita sembra essere diventata ossessione per il fumetto d’autore. Quanti autori e quante opere con queste caratteristiche, negli ultimi anni? Linda Barry, Harvey Pekar, Craig Thompson, Adrian Tomine, Gipi… l’elenco potrebbe continuare per chilometri. Proprio quando pensavamo di essere sazi – già si rimpiangeva il buon vecchio fumetto di genere, avventuroso, fantascientifico, horror – ecco apparire un nuovo graphic novel autobiografico, subito incensato dalla critica letteraria americana.

Il mondo di Elizabeth Bishop

14
di Nadia Agustoni

 

Elizabeth Bishop

 

Mary McCarthy nella sua autobiografia smentì di essersi ispirata a Elizabeth Bishop per uno dei personaggi ritratti ne Il gruppo 1, il suo romanzo del 1963, ma la Bishop si riconobbe in Lakey, una delle ragazze descritte. Probabilmente la cosa non le piacque. L’America della caccia alle streghe non era troppo lontana e cominciavano appena a trapelare altre narrazioni e il suo nome fu accostato al libro della McCarthy in più occasioni. E’ noto che Il gruppo racconta gli anni al Vassar College della scrittrice e di alcune sue amiche, che negli anni Trenta vi fondarono una rivista letteraria, “Con Spirito”, a cui collaborò anche la Bishop. Non ci interessa qui, ricostruire l’ambiente cui McCarthy prestò la voce, ma il libro a tre anni dalla pubblicazione ebbe una versione cinematografica.2