
Una proposta, nel nome dell’onestà intellettuale, di Diego Ianiro
Cari amici di Nazione Indiana,
chi vi scrive ha sostenuto, e sostiene, una posizione nettamente critica nei confronti della politica dello Stato d’Israele da quando ha avuto modo, per brevissimo tempo, di toccare (sfiorare?) con mano i suoi effetti nella West Bank nel 2005. Ne ha parlato proprio qui come altrove.
Chi vi scrive sa che il governo italiano, indipendentemente dal colore sbiadito che possa assumere, è un fedele alleato di quello israeliano, con il quale ha – per esempio – stipulato un accordo di cooperazione militare (legge 17 maggio 2005 n°94).
Chi vi scrive, ovvero io signor nessuno, crede di essere abbastanza in grado di riconoscere la cruda realtà dei fatti e le ragioni delle parti in causa nell’affaire della grande esposizione torinese.





di Gianni Biondillo
