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Europeana e la polvere della storia

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di Giorgio Vasta

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[Pubblico oggi la recensione a Europeana di Patrik Ourednik, a breve l’intervista all’autore. Recensione e intervista sono entrambe pubblicate sull’ultimo numero della rivista Notable]

C’è un film di William Wyler – un western che si intitola Il grande paese ed è del 1958 – nel quale a un certo punto si assiste a una scena tipica del western classico: la scazzottata tra cowboy (uno dei due cowboy è un ancora giovane Charlton Heston, fra l’altro).
Le scazzottate, nei western, sono un momento di esaltazione della matericità dei corpi guadagnata attraverso inquadrature ravvicinate, primi piani sia visivi che sonori (il rumore secco e sordo dell’impatto dei pugni contro i volti). La messa in scena della lotta – con le sue contorsioni, le finte, gli evitamenti e le tumefazioni, il ghirigoro di sangue all’angolo del labbro inferiore, la polvere che si solleva e resta per un momento in sospensione, le traiettorie degli sgabelli scagliati attraverso il saloon e tutto l’arcinoto repertorio – è un “luogo” cinematografico nodale: chiarisce i legami tra i personaggi e organizza l’ordine morale a partire da quello fisico. Ha dunque bisogno di una modalità di ripresa molto ravvicinata, che stia addosso ai personaggi e al loro scatenamento agonistico.

Da “L’osso, l’anima”

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dscf1961.JPGdscf1961.JPG di Bartolo Cattafi

Tunnel

Venimmo fuori da una lunga notte.
Alla finestra il mare
estivo, buone notizie ai fili
del telegrafo, schiocchi
di vento sulla tenda.
Poi una mano
cambiò la leva nel quadro dei comandi.
Tutto scompare.
Il tunnel ricomincia.

Ascolto il tuo cuore, Milano

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Martedì 25 settembre, ore 21, presso lo Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2: presentazione del video Ascolto il tuo cuore, Milano (Milano 2007, 45 minuti) di Fabio Martina, prodotto da Provincia di Milano/Settore cultura e Associazione culturale Circonvalla Film.

Oltre al regista, saranno presenti Gianni Biondillo, coautore e protagonista del video, e Gaetano Liguori, autore della colonna sonora.

Ingresso libero sino ad esaurimento posti.

Informazioni al pubblico: Provincia di Milano/Settore cultura, tel. 02.7740.2807

(Ancora) su “Anatomia della battaglia”

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di Andrea Inglese

(Si è parlato già su NI di questo libro di Giacomo Sartori. Nel 2008, esso verrà tradotto anche in francese, per l’editore Philippe Rey. Come promemoria ai lettori italiani, una breve nota critica apparsa sull’ultimo numero di Allegoria)

Esistono romanzi che, all’interno di un’architettura di genere estremamente semplice, pretendono di inserire grandi quantità di materiale narrativo e di gestire molteplici temi attraverso un’unica prospettiva. Non è questo il caso di Anatomia della battaglia di Giacomo Sartori (Sironi, 2005), libro tutto focalizzato su di un tema preciso e circoscritto, che viene messo in rilevo attraverso una sovrapposizione di prospettive di genere diverse, dal romanzo di formazione al romanzo familiare. Sartori non gioca con i generi, ma tesse il suo romanzo con tutti quegli elementi che, pur nascendo nell’ambito di un genere specifico, vengono però da lui, per così dire, disseccati, ridotti ad un contributo essenziale.

Michelangelo Capossela

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di Severino Colombo

Per un articolo sul Corriere della Sera (apparso oggi 21 settembre) ho intervistato Vinicio Capossela in vista del concerto “Fuggite amanti amori. Rime e lamentazioni per Michelangelo”. Sul “Corriere” è uscita per ovvie ragioni di spazio una versione ridotta. Siccome un po’ mi dispiaceva tenere solo per me le parti non pubblicate ho pensato di condividerle. Ecco quindi la versione integrale che ho volutamente lasciato in una veste grezza e poco lavorata. L’intervista è avvenuta via mail, ma è stato comunque a suo modo un incontro ravvicinato (quello che Capossela non sa, infatti, è che mi trovavo nella casa di fronte alla sua).

Indignazione e gentilezza

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di Franco Arminio

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Grillo e Veltroni, per me pari sono. L’Italietta della finzione mediatica non fa altro che parlare di politica. Non importa se per difenderla o per contestarla. Il problema è che si parla di una cosa che non esiste o che comunque ha un ruolo assai superficiale nella vita nazionale. Quello che siamo, quello che stiamo diventando, non si decide certo in parlamento. I politici e gli antipolitici in fondo se la passano ugualmente bene. Berlusconi è molto ricco, ma sono ricchi anche Grillo e Travaglio. Queste persone non passeranno mai per vicoli di uno dei nostri paesi più sperduti. Loro vivono per i grandi giornali, per la televisione, per le piazze affollate. C’è una dimensione ormai puramente spettacolare in tutte le discussioni che hanno a che fare con la politica. Una volta c’erano Totò e Aldo Fabrizi. Adesso abbiamo Grillo e Mastella.
La cosiddetta “casta” ormai più che una vergogna nazionale è materia di spettacolo.

A Milano la Moratti promuove la “pacificazione” post mortem nel sacrario militare di Sant’Ambrogio

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di Lorenzo Galbiati

In questi giorni, sui giornali, si sono trovati vari articoli relativi al lodevole desiderio della Giunta comunale di Milano di arrivare alla pacificazione delle salme dei partigiani e dei repubblichini (si dice così?) milanesi.
Il 14 settembre, Giuseppina Piano scrive per Repubblica che la Moratti vuole chiudere le ferite del passato, come s’è fatto in Spagna, e a questo proposito propone “come «segno di riconciliazione», la traslazione di tutti i defunti milanesi, dei partigiani come dei repubblichini di Salò, insieme nel sacrario militare di piazza Sant’Ambrogio”. Per Letizia Moratti questo “sarebbe il modo per «chiudere un capitolo drammatico e doloroso che ha lasciato ferite e divisioni. La Spagna ci è riuscita, creando un luogo [fatto erigere grazie alla bontà del dittatore Francisco Franco] dove i caduti della Guerra civile sono sepolti insieme».”

El boligrafo boliviano 9

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di Silvio Mignano

Venerdì 8 giugno 2007

La piazza della Cattedrale è un quadrato immenso nel centro di Santa Cruz de la Sierra, la più grande città boliviana, al centro a sua volta di un poligono di fiumi, savane e foreste tropicali. Davanti al sagrato di San Lorenzo sedili moderni, blocchi di marmo rosso incastrati ad elle. Più all’interno panchine tradizionali, a listelli di legno. Tutte occupate, tanta gente comodamente spaparanzata contro la spalliera ricurva, mentre quelle altre, scomodissime solo a guardarle, sono desolatamente vuote.

Tre poeti di Invetriate: Marotta, Sannelli, Monreale

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Venerdì 21 – ore 21,00
Centro Culturale San Carlo – Corso Matteotti 14, MI (MM1 San Babila)
a cura di Fabrizio Bianchi e Adele Desideri
presentazione dei primi 3 volumi di poesia della nuova collana Le invetriate
Edizioni Il crocicchio/inEdition

Daniela Monreale, L’attracco sulla luna
Francesco Marotta, Per soglie d’increato
Massimo Sannelli, Nome nome

Interventi critici di
Adele Desideri, Gabriela Fantato, Luigi Metropoli, Luigi Cannillo

Bianca e il suo contrario

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bianca-e-il-suo-contrario.jpg un progetto di Marzia Migliora

Inaugurazione venerdì 21 settembre 2007 ore 18

Galleria Lia Rumma Milano – Via Solferino 44.

Tel. +39 02 29000101 – info@gallerialiarumma.it – www.gallerialiarumma.it

orario della galleria: dal martedì al sabato dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19

Il nuovo progetto di Marzia Migliora riassume attraverso un video e due installazioni, le tematiche principali che hanno caratterizzato il percorso dell’artista in questi ultimi anni: desiderio, memoria, perdita quali punti focali di una riflessione sull’identità.

Politicamente corrivo

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di Christian Raimo

La notizia è che tra i 400 nuovi lemmi dello Zingarelli della lingua italiana ci sia, oltre ”raga”, ”arrapato”, ”ciulare”, ”intrippato”, ”gufata”, anche ”e-worker”, ma soprattutto il non proprio eufonico ”precarizzato”. Così, finalmente, se fino a qualche anno era difficile per un genitore capire perché il proprio figlio trentenne fosse ancora pascolante nella sua cameretta adolescenziale, e avesse quella faccia sconsolata, oggi invece la comunicazione intergenerazionale procede sicuramente più spedita. ”Raga, sei arrapato perché stai a casa da mamma e non ciuli? Sei intrippato perché non hai un lavoro?”. ”No, pa’, lavoro, faccio l’e-worker. E’ che mi hanno precarizzato”.

FAQs

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Frequently Asked Questions on the Politics of Biennales, Contemporary Art Exhibitions, First Shows, New & Young Artists, Geography & Calendars, the Use of Space & its Content

Babel, 20-23 settembre

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Cari amici, benvenuti a
www.babelfestival.com

Babel, dal 20 al 23 settembre 2007 letteratura e traduzione tornano in scena a Bellinzona.
Tenuto a battesimo l’anno scorso dal premio Nobel Derek Walcott, il festival Babel accoglie quest’anno varie lingue balcaniche.

Copiare

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di Sergio Garufi

Ho copiato Giulio Mozzi. Una volta lui ha scritto che quando legge un bel libro gli viene voglia di telefonare all’autore per chiedergli delucidazioni. Io ho telefonato a un personaggio. Lo si incontra a pag. 383 de Il disordine perfetto, l’ultimo volume di Marcus Du Sautoy (Rizzoli). Il personaggio in questione si chiama Leonardo Fogassi. L’episodio che lo vede protagonista è una delle storie più affascinanti che mi sia capitato di leggere. Si svolge in un laboratorio scientifico dell’Università di Parma, un giorno imprecisato di 16 anni fa.

La lettura del gas

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di Marco “P.N.” Mantello

Il mio cane si chiama Schiller
e ha due occhi più rossi
della prima internazionale.
Con i calli sui gomiti sale
e gli tremano le zampe posteriori.

Dentro al bosco, al di là della case
le carcasse degli Schiller precedenti
custodiscono ancora i cuori
di padroni adolescenti.
Il mio cane è cardiopatico e noioso
e gli cadono pure tre denti.

Juke Box / Morti Bianche

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Sant’Anastasia
(e Zezi)

Viernarì unnice aprile
a Sant’Anastasia
nu tratto nu rummore
sentiette e che paura

E a Massaria e’ Rumano
na fabbrica è scuppiata
e a ggente ca fujeva
e ll’ate ca chiagneva

Dint’ vuliette trasì
me sentiette e svenì
nterra na capa steva
e o cuorpo n’o teneva

Cammino e che tristezza
m’avoto e ‘ncopp’a rezza
dduje pover’operaie
cu e carne tutt’abbruciate

Sorellastre

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di Christian Raimo

La letteratura e la matematica sono due insiemi che oggi sempre più raramente si intersecano, e a dire il vero, se guardiamo all’Italia, è ancora più difficile che anche semplicemente si tocchino o si avvicinino. Gli scrittori, i letterati e gli intellettuali umanisti nel loro complesso hanno in genere una preparazione matematica che non supera quella di un mediocre liceo, non si vergognano di considerarsi degli incolti nelle scienze esatte o manifestano al massimo un interesse da adolescenti, una sorta di fandom reverenziale. E qualcosa di simile accade all’interno dei libri, i personaggi dei matematici vengono in genere ritratti come dei pazzi assolutamente chiusi in se stessi e fuori dal tempo, capaci di pronunciare qualche boutade strampalata, di essere protagonisti di qualche aneddoto paradossale, che li fa sembrare dei geni iper-razionali o iper-irrazionali (tanto che differenza fa?), difficilmente assimilabili alle nostre categorie di comprensione umana. Del resto i romanzi parlano di emozioni e sentimenti, quindi che c’entra la matematica?

Su V.M. 18 di Isabella Santacroce

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di Massimo Sannelli

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Qui non c’è nulla di naturale, a partire dal linguaggio: iperbati, anafore, ripetizioni, epiteti, nomi greci. Soprattutto l’iperbato viola l’Ordine: ma anche l’iperbato è una sostanza della Cultura – dunque ciò che viene aggredito non è la Cultura (la Cultura non divora la Cultura): ma il mondo (controllare l’etimologia di mundus e di kósmos, e le loro implicazioni; ricordarle, perché costruiscono le nostre bellissime menti).

Juke-Box a foglia morta / Un’estate fa

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di Franco Califano

Un’estate fa,
la storia di noi due,
era un po’ come una favola.

Disorientamento

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Considerazioni sul perdere la bussola
di Andrea Bajani

Sono affetto da una forma di inettitudine particolarmente socializzante: non ho il senso dell’orientamento. Non avere il senso dell’orientamento determina un disperante bisogno degli altri, un attaccamento istintivamente morboso nei confronti del prossimo. Soltanto gli altri, quando ci si smarrisce, sono in grado di tirarti fuori dall’impaccio, di fornirti un qualche elemento di concretezza sulla tua posizione nel mondo. Una persona che si perde la si riconosce immediatamente, camminando per strada. Sta ferma in un punto e si volta in tutte le direzioni, passando in rassegna i punti cardinali con un’ accentuata vacuità dello sguardo. Ogni direzione, si legge negli occhi dello smarrito, è ugualmente priva di senso, ma allo stesso tempo ogni direzione indica potenzialmente una via d’uscita, la fine di un incubo. Per una persona smarrita gli altri esseri umani diventano improvvisamente angeli custodi, mentre viceversa tutt’intorno lo spazio si trasforma in una intricatissima e scura foresta di simboli.

Morti bianche

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Comunicato Stampa

Lavorare in sicurezza
Il lavoro, la salute e la sicurezza nelle fotografie delle collezioni Alinari
In mostra al Palazzo del Quirinale dal 18 ottobre al 25 novembre
Presentazione alla stampa
: mercoledì 17 ottobre.

Parte dalla Sala delle Bandiere del Quirinale, il prossimo 18 ottobre, la grande mostra itinerante per raccontare il lavoro, la salute e la sicurezza dei lavoratori, attraverso le collezioni degli archivi Alinari, il più importante fondo fotografico documentario esistente in Italia e uno dei maggiori su scala mondiale.