di Andrea Inglese
(La prima parte è qui.)
4. La maschera nuda
“La vraie vie, la vie enfin découverte et éclaircie (…) c’est la littérature”, scriveva Proust ne Le Temps retrouvé(15). Questa tesi implica da un lato una grande sfiducia nella vita sociale, denunciando la menzogna generalizzata dei rapporti umani, ma afferma dall’ altro le capacità rivelatrici della strumentazione letteraria. Vi è una verità da attingere attraverso la rappresentazione romanzesca, vi è un volto autentico dell’io che è possibile far emergere dietro la coltre delle maschere sociali ed inautentiche. Per Pirandello come per Beckett, invece, la letteratura condivide lo stesso destino di tutte le altre pratiche sociali, e come quest’ultime si espone anch’essa alla mistificazione e alla menzogna.


