di Alessandro Raveggi
Hanno quel non so che dell’umanità, e degli ispettori dell’autobus sulla cinquantina facilmente individuabili tra la folla, per un certo qual modo inappropriato e rigido di portare Fruits of the Loom sotto giubbetti da giovanotti e coppole da golfista a righe cremisi e verde. Ma manipolano la serratura argentea, che si incastona come un monile nello spesso portone verde scuro, come se operassero un innesto in una fragile pianta, una pianta odiosa che produce fiori minuscoli solo dopo una lunga dedizione. Sono dentro, abbastanza rapidamente da far trasparire un certo nervosismo, tanto che inciampano l’uno sull’altro. Nessuno però li ha visti, dalla strada, nonostante sia ancora ora di mercato. Bert manda a quel paese Gil, fa come per tirargli uno schiaffo. Chiudono la porta rimasta leggermente aperta. Bert accenna col mento a Gil verso la porta, che, muto, chiede spiegazioni shakerando le mani.





