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Per ALBERTO GRIFI

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Antonio Rezza e Flavia Mastrella invitano a partecipare numerosi allo spettacolo

PITECUS

Roma, giovedì 11 Gennaio 2007, ore 21:30
all’Alpheus, in via del Commercio 36

[ingresso 10 euro; non è prevista prevendita: i biglietti possono essere acquistati la sera stessa]

Info 06-5747826 / www.alpheus.it / www.rezzamastrella.it

Questa volta, indipendentemente dalla bellezza dello spettacolo, è importante intervenire in modo massiccio. L’intero incasso verrà consegnato ad Alberto Grifi, artista indipendente, che si trova in assai difficili condizioni di salute.

I paesi della bandiera bianca

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di Franco Arminio

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Va di moda assegnare le bandiere ai luoghi. C’è chi assegna la bandiera blu alle migliori località di mare e chi quella arancione ai paesi più belli. La scuola di paesologia potrebbe assegnare la bandiera bianca ai paesi più sperduti e affranti, i paesi della resa, quelli sulla soglia dell’estinzione. Ce ne sono tanti e sono i meno visitati. Non hanno il museo della civiltà contadina, non hanno il negozio che vende i prodotti tipici, non hanno la brochure che illustra le bellezze del posto, non hanno il medico tutti i giorni e la farmacia è aperta solo per qualche ora. Sono i paesi in cui si sente l’assenza di chi se n’è andato e quella di chi non è mai venuto.

Il gigante dei porcospini. Quello “buono”

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269191758_c4faeecc54.jpg (Tema: descrivi il personaggio più simpatico che hai conosciuto durante le vacanze di Natale)

testo e foto di Catia Spagnolo

Il personaggio più simpatico che ho conosciuto durante le vacanze di Natale non mi ha violentato e non mi ha neanche tagliuzzato con un rasoio Gillette. Non mi ha stracciato il vestitino rosso e non mi ha fatto cadere per terra i dolci che dovevo portare alla nonna. Infine non mi ha neppure ucciso e quindi non mi ha abbandonata agonizzante in mezzo a un bosco del cantone di Zurigo.
Infatti io durante le vacanze di Natale non sono stata in Svizzera ma in Sicilia.

Gli autori mondo

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di Christian Raimo

Tempo di bilanci per i libri del 2006? Va bene, e direi positivi. Niente passatismo per favore, niente invocazione dei tempi che furono in cui la letteratura italiana era sì forte e gagliarda. Eppure pare che la questione critica sia sempre un po’ questa. Che cos’è che manca agli scrittori italiani d’oggi? Non li trovate tutti un po’ gracilini e imbelli? Nell’anno appena passato, l’ha espresso chiaramente Antonio Scurati in un pamphlet per Bompiani, La letteratura dell’inesperienza: manca il contenuto, manca l’esperienza che preme per diventare testimonianza (così era per il neorealismo, no?), manca il Novecento, manca l’attrito con la tradizione.

Quartowood

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di Gianni Biondillo

a due calci dal paradiso

Ad un certo punto arrivarono i camion e scaricarono tutto, ci passarono l’intero pomeriggio, solo alla sera, al buio, incominciarono a girare. Il cortile di casa mia, via Lopez 6, Milano, Quarto Oggiaro, fu invaso da Cinecittà. Era il 1994. La sera tutti gli abitanti guardavano dai balconi Margherita Buy e Lello Arena che duettavano. Un faro di una potenza inaudita fu piazzato nel soggiorno di casa mia; il mese dopo la bolletta della luce ebbe un’impennata considerevole ma nessuno mi pagò la differenza. Era lo scotto della magia del cinema, in fondo.

Statistiche 2006

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Ecco i dati sul traffico del sito Nazione Indiana, per il periodo di dicembre 2006. Le pagine viste sono state 134.739, e l’andamento nei mesi precedenti si vede in questo grafico:
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Concerto musica rock dura a Milano (con poesia)

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DOMENICA 7 GENNAIO
ore 21.30

FRIDA CAFE’
Via Pollaiuolo 10, Milano (Isola)

GUIGNOL in concerto

(ospite il poeta Andrea Inglese, con alcune letture musicate)

www.guignol.it
www.liliumproduzioni.com

Terra/ Effeeffe vs Marino Niola

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Caro Francesco,
passata l’onda delle vacanze riesco finalmente ad avere concentrazione ( e computer disponibiile) per rispondere alle tue domande
:
Effeffe: In questi ultimi mesi si è parlato e scritto molto di Napoli e della sua immagine. Innanzitutto secondo te è corretto parlare di immagine? Voglio dire più di Simulacro, icona…

Marino Niola: Napoli è una città largamente preceduta dalle sue immagini, almeno a partire dal Grand Tour, quando la cultura europea fa della città un luogo mitico, o meglio una delle incarnazioni di quella differenza meridiana indispensabile alla modernità per rappresentarsi come tale. Non è un caso che l’Occidente diventi moderno inventando il suo Sud e il suo Oriente, spesso sovrapponendone i tratti. Quindi non si tratta di una novità ma di un’onda ciclicamente ritornante.

I nostri stessi sottosopra – G. – Prima plurale

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di Vincenzo Ostuni

[Date alcune loro caratteristiche grafiche e di impaginazione, presento queste poesie inedite di Vincenzo Ostuni in formato pdf. Ringrazio l’Autore per la gentile concessione.]

trefaldonipernazioneindiana200701022.pdf

Vincenzo Ostuni (Roma, 1970) lavora come direttore editoriale per la Fazi Editore. Negli anni Novanta è stato animatore del gruppo LARP (Laboratorio aperto di ricerca poetica) e della rivista “Dàrsena”. Ha pubblicato Faldone zero-otto (Oèdipus, Salerno-Milano 2004, nella cinquina del Premio Napoli) e appena terminato Faldone zero-venti, da cui sono tratti i tre “faldoni” qui presentati. Suoi testi sono presenti in varie riviste (“Dàrsena” stessa, e poi soprattutto “il Caffè illustrato”) e antologie.

[E a complemento della lettura riporto l'”Avvertenza” che chiude Faldone zero-venti. a.r.]

Da “Kobarid”

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di Matteo Fantuzzi

Il portiere di riserva non esulta come gli altri
rimane fermo abbarbicato alla speranza
che quell’altro in calzamaglia se lo stracci un legamento
per entrare tra gli applausi, conquistare il proprio posto,
avere donne, case al lago, delle macchine potenti.

Avere gloria finalmente. Il portiere di riserva
se ne gira col cappotto anche di luglio per non prendere un malanno,
perché una volta era il suo turno, ma lui era a letto
con la febbre, ed entrato il ragazzetto degli under 18
strappò un 9 alla Gazzetta, ed oggi gioca in Premier
nel Newcastle, ed ha fatto anche la Champions.

E due réclames per gli shampoo.

Un fiore

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di Marco Rovelli
Alla Rina, che l’anno passato ha smesso di dare notizie di sé

La Rina ha novantasei anni, e un grande orto che zappa da sola, sotto il cimitero. Curva e luminosa, impugna l’attrezzo con le sue mani nodose di chi ha fatto solo la prima elementare. Vive nella sua baracchetta tra madonne e padripii, e un numero imprecisato di gatti. Con la madonna ci parla, o meglio è la madonna che parla traverso lei, la Rina si fa canale con le sue braccia in croce, e gli occhi arrovesciati. Poi riapre gli occhi, e ride, della risata più gioiosa che sia possibile immaginare. E mi dice del suo ‘dialogo senza rumore’ con il suo Dio. Non ha mai letto la Nube della non-conoscenza, né san Giovanni della Croce. Ha fatto soltanto la prima elementare.

Il tradimento

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di Gian Ruggero Manzoni

“E’ il partito che te lo vieta!”
“Non ti azzardare a fuggire con quella cagna nera!”
“Rischi grosso, Marco … tu stai rischiando grosso!”
“Poi non dire che non ti avevamo avvertito!”
“Se un qualche compagno ti sparerà in bocca lo farà perché così ci tradisci.”
“Noi ti stiamo parlando da amici … da fratelli di fede … non fare una cazzata simile … non buttare via il tuo domani … lasciala perdere … lasciala perdere … non ne vale la pena.”

La visione della porta

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di Marino Magliani

Blu Porto Maurizio e Rossi Diano. Pichichi lesse i nomi sulle due porte. Aprì quella dei Rossi e guardò negli angoli. C’era solo il massaggiatore. Si salutarono con un colpo di mento.

Come strappate braccia dall’oggetto/d’amore e a mani tese di dolore

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(3 atti di una fine)

di Gemma Gaetani
 

Ci sono donne che scelgono il marito basandosi sul modello paterno, o che lo hanno collocato al posto del padre. (Adriano Legacci, psicoterapeuta)

Scrivo di sesso e di amore perché sono i luoghi in cui si combatte con meno, o con più, dolore.
(Gemma Gaetani, una che scrive)

1. Lui e lei

«È finita».
«In me è tutto quanto ancora vivo…».
«È finita».
«Non basta che non ci sei per non esserci…».
«È finita».
«Io non ci credo che soltanto in me…».
«È finita».

La pena di morte a Saddam pietra miliare dell’odio

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Di Danilo Zolo

(Tra le cose più lucide e utili che sono state scritte sulla condanna a morte di Saddam Hussein, queste righe tratte da il manifesto del 29 dicembre 2006.)

Il presidente degli Stati uniti ha dichiarato che l’impiccagione di Saddam Hussein sarà una «pietra miliare». Sarà un passo avanti decisivo sulla strada maestra della giustizia, della libertà e della democrazia in Iraq. Si tratta di una impostura, non diversa dalle falsità con le quali George Bush ha motivato la guerra di aggressione all’Iraq nel 2003.

Bacheca di gennaio 2007

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sondaggio chiuso.
Il 2006 con Nazione Indiana…

* un anno FANTASTICO!
53 votes 33% of all votes
* ehm, così così.
32 votes 20% of all votes
* …a capofitto nell’abisso
75 votes 47% of all votes

Total Votes: 160 Started: 1 January 2007 closed 30 Januart 2007

Non dimenticare di iscriverti al feed di Nazione Indiana!

Un tentativo di evitare la balbuzie a proposito di eutanasia / #1

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di Christian Raimo

Da tre mesi e passa – come chiunque credo in Italia – mi sono trovato chiamato a riflettere sull’eutanasia dall’appello che ha fatto Piergiorgio Welby a Napolitano. Per tutto questo tempo, anche se ho seguito la vicenda con interesse, emozioni contrastanti ovvio, anche se – come chiunque nel mondo – ho avuto altre mille ragioni per pensare alla morte, anche se nel frattempo Welby è morto nel modo in cui è morto, non sono riuscito a formulare sulla vicenda di Welby neanche nella mia testa un brano di discorso che non fosse contraddittorio, monco, una balbuzie.

Il mio Beckett

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di Liliane Giraudon

traduzione di Andrea Raos

Beckett nato un venerdì 13 aprile cioè il venerdì santo del mese di aprile 1906. La collezione di francobolli di Beckett (71 il 24 ottobre 1915, 574 il 10 aprile 1917). Beckett e il porcospino. Beckett e i sassolini (il suo amore per i sassolini: se li depone con precauzione in bocca o negli incavi degli alberi del giardino). Beckett e la boxe. Beckett e il cricket. Beckett che gioca a rugby (tre quarti centrale).

Trappola per topi

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di Linnio Accorroni

King: What do you call the play?
Hamlet: “The mouse-trap”. Marry, how ? Tropically.
( Hamlet, Atto III, scena II)

12 luglio 1997, al largo dell’isola croata di Lussino: un sommozzatore belga, durante una immersione, individua in maniera del tutto casuale, poco fuori il porto di Lussino, a 45 metri di profondità, una figura maschile adagiata sul fondo.

Che gioia vivere!

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9788888764528g.jpgdi Franz Krauspenhaar

Se ne è andato Aroldo Tieri. A 89 anni, dopo una vita trascorsa a recitare per noi. Burbero e dalla battuta pronta, gran signore dello spettacolo.

A gamba tesa: leggiamo tutti leggiamo subito

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“plan globally and act locally”

Nel film di Paolo Sorrentino, L’amico di famiglia, il protagonista, l’usuraio, sovrappone la propria visione del mondo a quella rappresentata dal lettore tipo del Reader’s Digest. Leggo, in un’intervista, la seguente osservazione del regista:
“Selezione è stata la mia fonte di salvezza,per fare parlare l’usuraio:un linguaggio che non fosse di servizio ma nozionistico, alto e basso al tempo stesso. Fare di Giacomo un lettore avido di Selezione dal Reader’s Digest è stato molto divertente dandomi la possibilità di giocare con conoscenze nozionistiche e male utilizzate, ma – al tempo stesso- non banali”