di Damiano Zerneri
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Dice che c’è, ci deve essere una logica in certi gesti. I gesti del lavoro ad esempio, quelli che si potrebbero classificare come interni alla corporazione. Il gesto di salire in cabina con grande prescia invernale e buttare i guanti da lavoro (sfatti ormai e con le camòle) sul piano del cruscotto, per dirne una. Quando è finita la via e caricati tutti i sacchi dello sporco nel rùmine posteriore del camion. Come in quel momento, quando dentro all’abitacolo si issava muggendo la massa bruta di Calderone. Col corpo che fumava del freddo di fuori nel contatto col riscaldamento a pieno regime.
“Ci credi che i sacchi erano come i sassi? Ha ghiacciato tutto. Diglielo Robi” esclamava.




una lettura di Goffredo Fofi, Da pochi a pochi, Eleuthera, pp. 151, fatta da Antonio Donghi
