di Peter Gizzi
straduzione di Andrea Raos
pensare che ho già scritto questa poesia
pensare di dire il motivo per cui sono qui
suono di uccelli da cortile, lampadina che tintinna
pensare che il mondo è durato così a lungo
ciò che speravamo di dire:
ailanto, rosa canina, pinolo
saturnali, luce di luna, ricorda
sono dall’altra parte adesso
ho guadato il fiume, sono
attraverso grandi difficoltà
venuto a te da un abbaino
la testa piena di buio
la mia voce in ciò che dici
in questo momento tu dici
vento attraverso la pietra, i denti
le lenzuola che cadono, oche selvagge in volo
ogni cosa è poesia qui
un vasto vuoto di fronte agli occhi
più luccicante del sole sui mattoni.
Arancio, ottobre.
I bambini con noi attraversano.




di Gianni Biondillo
