di Piero Sorrentino
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È come l’ultima volta. Anzi no, è quasi come l’ultima volta. Piccole differenze, roba da poco. Dettagli. Oggi per esempio, rispetto al lungo presidio di inizio anno – quando avevano levato le tende solo alle cinque del mattino, alla fine di una notte orgogliosa che non si decideva a svanire in luce – oggi non gira la fiaschetta con la stranissima grappa ai semi di girasole, ma bottiglie d’acqua liscia e lattine sformate di coca sfiatata. E di quella notte non c’è neppure la porchetta sdraiata tra due mattonelle di pane caldo, sostituita da rettangoli di pizza rossa con la mozzarella che fila al centro e che lascia riccioli di pasta cotta ai lati delle labbra e aloni d’olio sulla carta del sacchetto.



di Gianni Biondillo
