di Etel Adnan
traduzione di Toni Maraini
Un sole di guerra a Beirut in pieno aprile un vento fresco nelle imbarcazioni
un sole giallo che sventola un occhio nel buco del fucile un morto di Palestina
un sole lilla nella tasca della mia amica passeggiata errabonda a Parigi
un uccello sull’alluce di un palestinese defunto e una mosca dal macellaio
Beirut-acido-solforico STOP il quartiere in quarantena brucia i suoi folli STOP Beirut
un sole nel dito un sole nell’ano un sole in groppa all’elefante
un sole cannibale armeno antropofago piaghe sulle provvigioni! ! ! ! !
un sole giallo sul volto di cancrena sul palestinese crudeltà dell’albero di palma
Ho preso una nave sotto il mare nel regno dei morti e dei vivi sì sì sì
un sole nero 45 cadaveri neri per una sola bara e un orecchio nero che ascolta
Ho visto uno sparviero nutrirsi d’un cervello di bambino in un immondezzaio a Dekuaneh



