di Andrea Cisi
Comincia un nuovo giorno, nella Città delle Nebbie. Sono le 7.35 quando mi chiudo alle spalle l’uscio del cortile interno. Per un istante cerco di non pensare al grigiume della giornata che m’attende al lavoro, alle otto ore di fronte al muro, a sguainar cavetti e premer pedali.
M’appresto a mettere in pratica quella disciplina tantrica che permette, col solo ausilio dell’annullamento forzato della mente, di mascherare il grigiore della vita operaia di ogni giorno con un bel rosa ottimismo fittizio e irreale. Di solito, quando riapro gli occhi fuori in strada, vedo comunque solo grigio. Ma oggi no. Oggi è bianco.

